Meno reati e più arresti nelle città italiane. Ma il ritmo della criminalità appare sempre sostenuto, con una media giornaliera di oltre 7mila delitti e 440 persone che varcano la soglia del carcere. Nel primo semestre dello scorso anno – secondo le prime elaborazioni fornite dal ministero dell'Interno – si sono registrati in totale un milione e 297mila reati, con una riduzione di oltre il 6% rispetto all'anno precedente. Dall'altro lato gli arresti sono saliti di quasi il 5 per cento. Un processo di contrazione peraltro iniziato già nel 2008 – all'epoca del precedente esecutivo – quando il complesso dei delitti era calato dell'8% dopo aver superato il milione e mezzo nel 2007.
Se i resoconti della cronaca nera sembrano raccontarci di un'Italia assediata dai fatti criminosi, il bilancio ufficiale del dicastero delinea un trend che può far tirare un sospiro di sollievo a istituzioni e collettività. Certo, non si può trascurare il fatto che la popolazione dietro le sbarre è nel frattempo cresciuta, andando ad aggravare la già allarmante situazione delle carceri italiane (si veda il commento a fianco). E ha ancora ampi margini di miglioramento un quadro in cui ogni ora hanno luogo quasi 300 reati, con un'incidenza di 200 casi nel semestre ogni 10mila abitanti, tenuto conto, tra l'altro, che queste statistiche riguardano esclusivamente i crimini denunciati.
Le tipologie
Tra le tipologie di crimini, a manifestarsi con maggiore frequenza sono i reati contro la proprietà: in particolare i furti negli appartamenti (secondi solo a quelli d'auto), scesi comunque a 68mila denunce (-7% rispetto ai primi sei mesi 2008), i furti con destrezza (circa 57mila), le truffe e le frodi informatiche (poco meno di 50mila), le rapine (20mila) e i furti con strappo (7.500). Tutti reati che però segnalano una contrazione: si registrano percentuali comprese tra il 10 e il 20% nella criminalità per strada (furti auto, scippi e borseggi) o che si aggirano intorno al 17% per le rapine. Meno consistente il calo dei furti nelle case (-7%). Più preccupante, invece, il dato sull'usura: 252 casi (ma si tratta di un illecito nella gran parte non denunciato), in aumento di quasi il 13% rispetto al primo semestre 2008.
Anche gli omicidi volontari – per passare ai reati contro la persona – segnalano un incremento (+6%), mantenendosi però sempre intorno allo stesso livello da anni (da 600 a 620 nei dodici mesi), mentre di poco (1,7%) calano le violenze sessuali: 2.468, ovvero quattordici al giorno, i casi denunciati da gennaio a giugno 2009 contro gli oltre 2.500 del 2008.
Sul fronte degli autori dei reati, incremento significativo degli arresti (+5%) mentre i soggetti denunciati sono scesi da 368mila a 354mila (-4%).
Nelle province
La fotografia sul territorio non manca di restituirci un quadro di maggiore sofferenza per le grandi aree: se si considerano i volumi totali, Milano (con 145mila), Roma (112mila), Torino, Napoli, Bari, Bologna, Brescia da sole totalizzano quasi 500mila reati, il 40% del totale. E la classifica cambia poco se si considerano gli eventi in rapporto alla popolazione: i più colpiti sono i milanesi con 368 casi ogni 10mila abitanti (seguiti da torinesi, genovesi e bolognesi), mentre per la minore incidenza (91) si distingue Oristano.
Quanto alle tipologie, nei furti in casa particolarmente penalizzati appaiono i capoluoghi medio-piccoli del centro-nord (come Lucca, Asti, Pavia, Varese, Como), per i borseggi ancora le grandi (Milano un'altra volta in testa), mentre i centri del Sud si distinguono nelle rapine, negli scippi e nelle estorsioni (con i primati negativi rispettivamente di Napoli, Catania e Foggia).
La media giornaliera e l'andamento nel semestre
Le statistiche pubblicate in questa pagina – relative ai delitti denunciati nel primo semestre 2009 – sono state realizzate sulla base dei dati forniti dal ministero dell'Interno.
A fianco è fornita un'elaborazione del totale dei reati, degli arrestati e di sei tipologie di reati su base giornaliera (con l'indicazione della variazione rispetto allo stesso periodo del 2008).Le stesse voci sono considerate nelle tabelle sotto dove sono indicate le province più e meno penalizzate in base all'incidenza dei reati ogni 10mila abitanti.

Le aree più e meno colpite nel primo semestre 2009