Calabria



1Dall'ordigno alla Procura generale di Reggio alle mille intimidazioni, in Calabria è emergenza-legalità. E questi segnali allontanano gli investitori. Che ruolo deve assumere la Regione?
2La Sanità, col suo megadeficit, è una priorità. Come coniugare razionalizzazione e potenziamento dell'offerta? La presenza di 5 sole Asp va confermata? Il privato deve crescere o ridimensionarsi?
3Monopolio e difetto di governance secondo molti infettano il porto di Gioia Tauro, potenziale hub euromediterraneo. La rottura di carico e un retroporto finalmente operoso sono solo un miraggio?
4Dalla riqualificazione della A3 alle grandi dighe, le incompiute sono forse l'involontario marchio di fabbrica del territorio calabrese. Come centrare un'accelerazione decisiva?
5Taglio dei forestali a parte, sfatare i cliché negativi rendendo produttivo il comparto è rimasta un'idea. Si potrà trasformare una criticità – e un'ingente passività di bilancio – in una risorsa?
6Accoglienza e integrazione degli extracomunitari: che futuro ha il cosiddetto modello Riace, peraltro sancito in una legge regionale, dopo gli scontri di Rosarno? E quale può essere l'eventuale alternativa?
7Oltreconfine la Calabria continua a evocare più che altro pregiudizi negativi che a volte hanno anche un fondamento. Come si può vendere meglio i tesori di un territorio ritenuto a vocazione turistica?
8Da un decennio la Regione si dibatte nell'emergenza-rifiuti; per paradosso, però, di recente s'è rischiato più di un caso Napoli. La chiave per uscirne sarà la seconda linea di termovalorizzazione? E dove?
9Un'area che patisce il gap infrastrutturale viario potrebbe avvantaggiarsi di un trasporto aereo economico ed efficiente. Un hub regionale a Lamezia è la via da perseguire? Che futuro hanno gli scali di Crotone e Reggio?
10C'è chi intravede, nella quotidianità di comunità ed Enti locali come nell'operato dei partiti, un campanilismo distruttivo, che argina la crescita della Calabria. Qual è il modo migliore per contrastarlo?


Centro-destra
Giuseppe Scopelliti
Scopelliti: una svolta alla sanitàScopelliti: una svolta alla sanità

1. La riunione del Governo, tenutasi a Reggio Calabria il 28 gennaio, durante la quale è stato varato un piano organico di contrasto alla 'ndrangheta e di sostegno a magistratura e forze dell'ordine, ha rappresentato un importante e ulteriore segnale d'impegno e presenza dello Stato sul territorio. La Regione ha il dovere di accompagnare questo percorso in sinergia con le altre Istituzioni per costituire fronte comune nella lotta alla ndrangheta con comportamenti chiari e trasparenti e supportando tutte quelle azioni che incoraggiano i calabresi e soprattutto gli imprenditori ad uscire dalla cappa dell'omertà e della connivenza. La regione deve essere a capo di un movimento di liberazione della società civile dalla 'ndrangheta, unica strada per favorire lo sviluppo delle imprese e la libertà e la dignità delle persone.

2. Il sistema sanitario calabrese necessita di una profonda ristrutturazione. Urge l'adozione di un piano sanitario che consideri la persona al centro del sistema e dove la razionalizzazione si coniughi con la qualificazione dell'offerta, che si deve basare sul principio dell'appropriatezza delle prestazioni e dove il privato è complementare al pubblico. Esistono nella nostra regione centri d'eccellenza e personale sanitario valido, che devono poter operare all'interno di un sistema dove la meritocrazia e la valutazione delle professionalità sono la condizione discriminante e la politica si limita a programmazione e pianificazione.

3. È necessaria una reale integrazione del porto, inteso come sistema, con il resto del territorio per cambiare davvero la situazione attuale. Per aprire a investimenti di nuove imprese si devono potenziare le infrastrutture, creare un sistema di trasporti intermodali nella prospettiva del corridoio Palermo-Berlino, istituire un distretto logistico-industriale.

4. Il ritardo nella realizzazione delle opere pubbliche può segnare un'inversione di tendenza solo intervenendo sulla trasparenza delle procedure di gara e attraverso un controllo preventivo sulla fattibilità dei progetti e in corso d'opera sulle attività. I tempi certi si assicurano operando un'efficace selezione tra le imprese partecipanti, che devono attestare in modo inequivocabile le proprie capacità tecniche e organizzative in riferimento all'opera.

5. L'occupazione nella nostra regione rappresenta da decenni un'emergenza che la classe politica ha cercato di colmare con interventi assistenziali e clientelari. Gli operai idraulico forestali ne sono forse l'esempio più eclatante, ma possono costituire una risorsa per la Calabria se impegnati, attraverso una pianificazione e programmazione di interventi mirati, per la tutela del territorio e lo sfruttamento dell'immenso patrimonio boschivo calabrese.

6. A mio avviso le regole sancite dalla Bossi-Fini sono le più efficaci per cercare di dare ordine e un futuro agli extracomunitari che vengono in Italia per contribuire in maniera lecita alla crescita del Paese. Gli scontri di Rosarno sono stati una triste pagina per la Calabria e per tutta l'Italia, una sconfitta di chi non ha coltivato la politica dell'accoglienza con iniziative efficaci a contrastare lo sfruttamento del lavoro irregolare. L'esperienza di Riace è positiva e il progetto d'accoglienza che si è realizzato può costituire un modello e un esperimento d'integrazione culturale.

7. Il nostro obiettivo è di creare le condizioni per incrementare i flussi turistici sostenendo gli operatori del settore, favorendo nuovi investimenti, stimolando l'ospitalità diffusa e l'ecoturismo, incentivando la destagionalizzazione, attuando interventi finalizzati a valorizzare il territorio, promuovendo il prodotto Calabria con azioni mirate ed efficaci. La Calabria possiede straordinarie ricchezze paesaggistiche, storiche, naturalistiche tali da poter diventare una delle mete turistiche più ambite d'Europa e del Mediterraneo. Per venderlo, un prodotto dev'essere competitivo: oggi in Calabria non è così, in quanto la risorsa turistica non è considerata parte del sistema produttivo.

8. Intanto, va constatata la bassa percentuale di raccolta differenziata. Per scongiurare il collasso del sistema è necessario intervenire con una pianificazione volta a dotare ogni territorio di una sua autosufficienza ecocompatibile, per lo stoccaggio dei rifiuti, insieme al finanziamento d'iniziative mirate a incrementare la differenziata che deve raggiungere, in una prima fase, almeno il 35-40 per cento. L'attuale piano regionale dei rifiuti, approvato nel 2007, prevede una seconda linea di termovalorizzatore, che non sarà sufficiente se non si completeranno impianti per la produzione di combustibile e discariche di servizio previsti nel Cosentino. Tutte queste misure insieme potranno scongiurare un caso Campania.

9. Gli attuali tre aeroporti devono operare con maggiore sinergia e collaborazione: si tratta d'infrastrutture necessarie per lo sviluppo della Calabria, vitali soprattutto per il settore turistico e la commercializzazione dei nostri prodotti. Lamezia deve assumere il ruolo di aeroporto internazionale, lo scalo di Reggio dovrà servire l'Area metropolitana dello Stretto, Crotone favorirà una migliore accessibilità ad un'area fortemente penalizzata nei collegamenti. Un efficiente sistema aeroportuale integrato potrebbe migliorare la competitività degli scali - che devono essere ammodernati e potenziati, quanto a costi e servizi - e garantire la concorrenza fra i vettori per ridurre anche le tariffe.

10. Su questa storia del campanilismo un vecchio modo di fare politica alimenta la sua azione connotata di sprechi e clientele. Nel terzo millennio, parlare ancora di territori mi sembra anacronistico e riduttivo, anche perché dovunque sono andato ho sentito parlare degli stessi problemi e mi sono confrontato con i calabresi che fanno dell'appartenenza alla Calabria il loro orgoglio.


Centro-sinistra
Agazio Loiero
Loiero: rilancio per i trasporti Loiero: rilancio per i trasporti

1. È un momento difficile, la mafia si sente assediata e reagisce. Per contrastare e sconfiggere la cultura mafiosa, i cittadini hanno bisogno di sentirsi fortemente sostenuti dalle Istituzioni, che devono essere esemplari nei comportamenti. La mia giunta ha deciso per la prima volta i far costituire sistematicamente parte civile l'Ente in tutti i processi contro la 'ndrangheta e ha centralizzato gli appalti pubblici in una Stazione unica diretta dall'ex procuratore aggiunto della Dda reggina Salvatore Boemi. La regione, insomma, ha fatto intendere da che parte sta.

2. La Calabria ha diritto ad avere finalmente un comparto sanitario efficiente. Abbiamo firmato col Governo un piano finanziario che ne prevede in tempi rapidi risanamento economico, rilancio e ammodernamento. Purtroppo l'enorme deficit, accumulato per l'80% dal centrodestra, ha rappresentato un ostacolo durissimo. Eppure, abbiamo fatto passi da gigante, dall'istituzione con 128 milioni di euro delle Case della salute alle procedure appena avviate per la costruzione di 4 nuovi ospedali alla riduzione delle Asl da 11 a 5, che ha garantito notevole risparmio e omogeneità delle prestazioni. Stiamo costruendo un nuovo modello di Sanità in cui i criteri d'efficienza, qualità e ammodernamento valgano per il pubblico come per il privato.

3. Finora, le cose erano andate bene; poi ci si è messa la crisi internazionale. Il transhipment da solo non ce la fa, il porto ha bisogno di aprirsi al mondo anche diversamente. Una prospettiva strategica per tutti i territori coinvolti viene dal Mediterraneo, e in particolare per quelli dotati di snodi logistici importanti com'è Gioia. Le prospettive ci sono. Noi lavoriamo perché si crei attorno al porto un'economia forte con la piastra del freddo, grazie al rigassificatore che ha ottenuto l'ok dal Governo. Il retroporto è destinato all'insediamento di nuove imprese che daranno una nuova mission allo stesso scalo.

4. Non parlo dell'autostrada perché il governo Berlusconi ha deciso che l'inferno per il Sud debba ancora continuare. Sulle incompiute, invece, le cose stanno cambiando. La diga sul Menta l'abbiamo completata e l'acqua finalmente arriva nei rubinetti dei reggini. Quella sull'Alaco è pure completata e presto lo sarà quella sull'Esaro. Si è trattato di uno sforzo immane perché erano opere abbandonate da anni. E poi voglio ricordare la costruzione della Cittadella regionale dopo 40 anni.

5. Non è solo un'idea, è la prospettiva più razionale. Abbiamo dato mandato al commissario dell'Afor di predisporre un programma d'utilizzao produttivo degli operai forestali che superi il concetto d'emergenza. Gli eventi franosi di questi giorni hanno confermato che il territorio calabrese ha bisogno di cure, richiede una massiccia attività di prevenzione e messa in sicurezza slegata dall'emergenza del momento.

6. Il modello Riace, o modello Calabria, è ormai consolidato. Segnala la nostra regione come buona e accogliente, in controtendenza con quanto avviene a livello nazionale. Abbiamo approvato una legge sull'accoglienza elogiata dall'Onu e abbiamo finanziato progetti destinati a quei paesi, come Riace, Stignano e Caulonia, che hanno aperto le loro case a chi arriva da mondi e da situazioni di violenza e di fame. Si tratta di paesi condannati allo spopolamento che tornano a nuova vita. E speriamo che il modello coinvolga altri paesi della Calabria, come sta già avvenendo.

7. In parte è vero, c'è un pregiudizio antico. I media spesso sono crudeli: tutto il male sembra concentrarsi qui. Invece, la vera Calabria è una regione molto bella e accogliente, che ha tesori naturali, archeologici, monumentali e culturali da mostrare. I nostri ritardi infrastrutturali hanno impedito una crescita del turismo più forte. Oggi, invece, c'è un rinnovato interesse per la Calabria. Lo dimostrano gli arrivi nei nostri aeroporti e la tenuta sulle presenze nonostante la crisi internazionale. E vengono da noi, forse, anche perché per anni la Calabria non è stata intaccata dal turismo consumista ed è rimasta piuttosto integra sotto l'aspetto del paesaggio.

8. Da troppi anni il settore è commissariato e quel che è stato fatto è assolutamente insufficiente. Il problema dello smaltimento dei rifiuti ha impegnato la mia gestione in maniera quasi ossessiva. Il nostro impegno s'è diretto a impedire l'aggravarsi delle emergenze e rifondare un sistema inefficiente, collaborando con il commissario e con gli Enti locali. Il termovalorizzatore non è la panacea. Anzi. La seconda linea? Il centrodestra ha voluto caricare l'area di Gioia Tauro lasciando nei guai il nord della Calabria. Bisogna pensare ad altre soluzioni; noi continueremo a puntare sulla differenziata.

9. In armonia col sistema, in una logica di diversificazione dell'offerta, potranno tutti svolgere il ruolo per cui sono stati pensati. Con oltre 160 milioni di euro d'investimenti nei tre aeroporti calabresi saremo pronti a cogliere le opportunità offerte dal rilancio del settore turistico. Prima l'accordo con l'Enac per le piste e le strutture e adesso quello con Enav per i sistemi di telecomunicazione renderanno più sicuri e concorrenziali i tre impianti, che saranno adeguati nelle tecnologie e nei servizi per sostenere coerentemente tutte le azioni previste dalla regione a favore del turismo con i fondi europei 2007-2013.

10. Le istituzioni non devono essere mai di parte. La Calabria è una regione che va governata e tenuta unita. Guai se tornassero divisioni e tensioni tra i territori. Sappiamo cos'hanno significato le tante Calabrie: l'ultima cosa di cui questa Calabria ha bisogno è una politica che divida, che privilegi un territorio piuttosto che un altro. Io sono stato e voglio continuare a essere il presidente della Calabria, con una visione unitaria dei problemi e dello sviluppo. Il mio sfidante ha detto pochi mesi fa: mi candido alla Regione solo se potrà fare utile alla mia Reggio. È un atteggiamento pericoloso, che rischia di distruggere la ritrovata armonia del territorio dopo anni bui.


Il terzo contendente

Callipo: occorre ripristinare la legalità

Per Filippo Callipo, candidato presidente per Io resto in Calabria, Idv e Lista Bonino-Pannella, urge squarciare la cappa della 'ndrangheta che fa scappare gli imprenditori, calabresi e no: «Bisognerebbe battersi, a Roma, fino a ottenere i mezzi per ripristinare la legalità». Sanità: è cruciale farne uscire la politica, che ha generato solo primariati clientelari e ospedali non specializzati. «Ben si percorrerebbero 50 o 100 km per raggiungere un centro d'eccellenza, anziché mille per i viaggi della speranza», mentre la Regione dovrebbe limitarsi a controlli e taglio degli sprechi. L'operatività piena di Gioia Tauro «oggi, è un miraggio: nato come volano dell'economia del Sud, il porto non lo è stato neanche per la Calabria», i capannoni desertificati del retroporto «andrebbero requisiti e riassegnati, a fitto simbolico, alle Pmi che non hanno accesso a solide fonti di finanziamento». Concentrarsi opere sarebbe la chiave per accelerare sulle famigerate incompiute, possibilmente lavorando nei festivi e di notte, ««come al Nord si fa da sempre e a temperature ben più rigide». Quanto alle migliaia di forestali, Callipo sottolinea che . Gli stranieri sono stati sempre bene accolti e il modello Riace potrebbe essere esteso a molti altri centri, «mi ha indignato sentire la Calabria tacciata di un razzismo inesistente dopo i 'fatti di Rosarno'. Una ragazza in costume arbresh ha aperto il mio primo convegno elettorale».
Ripulire il mare e migliorare la ricettività può mettere le ali al turismo. Sul fronte ambiente, si deve metter fine al commissariamento ultradecennale; un secondo termovalorizzatore può servire, «ma la cittadinanza va ascoltata. Raddoppio del termovalorizzatore, discariche, rigassificatore tutti insieme renderebbero Gioia Tauro un inferno», rileva Callipo, che sul trasporto aereo punta a ottimizzare gli scali esistenti, dotando Crotone di una "metro" di superficie. E il candidato a governatore rigetta le logiche campanilistichei: «È roba cavalcata solo da questi quattro mestieranti della politica sotto elezioni».