Puglia



1La crisi economica sta investendo tutti i sistemi produttivi, quindi anche quello pugliese. Come pensa affrontare questa situazione il futuro presidente per tamponare le difficoltà nell'immediato?
2Una volta terminata questa fase di emergenza dovuta alla crisi, attraverso quali interventi ritiene che sarà possibile passare al rilancio, sia dell'economia regionale sia dell'occupazione?
3I giovani stanno pagando il prezzo più alto per la crisi, che drena risorse per gli ammortizzatori sociali di chi già lavora. Qual è la ricetta per creare nuovi posti di lavoro ed impedire così altre migrazioni verso il nord e l'estero?
4La Puglia non è in buona posizione nelle classifiche sul coinvolgimento delle donne nella vita economica e sociale. Ha in mente una politica che possa portare le donne pugliesi ad essere protagoniste?
5C'è poi il problema degli anziani, l'anello debole della catena sociale. E c'è anche quello delle periferie degradate nei grandi centri urbani della regione. Cosa prevede a questo riguardo il programma del futuro governatore?
6Lo scandalo della sanità pugliese, scoppiato nel modo più evidente l'anno scorso, potrà avere un peso determinante sulle scelte degli elettori. Come sta progettando la prossima sanità in Puglia?
7Ottocento chilometri di coste, bellezze naturali e storiche. Il turismo può essere una parte importante della rinascita economica. Cosa farete per migliorare i già buoni risultati fin qui raggiunti?
8In Puglia, per quanto in misura meno diffusa sul territorio rispetto ad altre regioni, c'è una carenza infrastrutturale che crea problemi alla mobilità. Come pensate di affrontare questi temi?
9Anche in Puglia c'è stato un problema relativo ai rifiuti. Non si è arrivati ai livelli napoletani, ma richiede sempre attenzione. Quale politica preferisce, quella degli inceneritori o quella delle discariche?
10La Puglia, nonostante la moratoria degli anni recenti sull'eolico, è leader a livello nazionale nella produzione di energie rinnovabili. Adesso bisogna difendere questa posizione. Come?


Pd
Nichi Vendola
«Incentivi a chi merita»

Nichi Vendola è nato a Bari il 26 agosto 1958. Iscritto a 14 anni alla Fgci e al Pci, sezione di Terlizzi (dove viveva con la famiglia), si è laureato in lettere con una tesi su Pier Paolo Pasolini. È diventato giornalista a «L'Unità». Dichiaratamente gay ma credente, grazie anche alla sua formazione di tipo cattolico, è stato promotore e fondatore di Arcigay e Lega italiana per la lotta all'Aids (Lila). Quattro volte deputato, è stato anche vicepresidente della commissione Antimafia. Portavoce nazionale di Sinistra ecologia libertà, dall'aprile2005 è presidente della regione Puglia.

1. Ci vuole coraggio e lungimiranza. Se la Puglia ha contenuto la caduta del Pil nel 2009, è stato possibile solo perché non ha nascosto la crisi. Abbiamo investito 800 milioni raggiungendo due risultati importanti: limitare i danni in termini di disoccupazione ed evitare la chiusura degli stabilimenti appartenenti ai grandi gruppi. Oggi la Puglia è l'unica regione italiana ad avere un catalogo completo di incentivi alle imprese, sempre a patto che vengano assunti cittadini pugliesi e che gli aiuti pubblici non siano finalizzati a raggiungere solo il profitto. Quando Agile non pagava gli stipendi, abbiamo sospeso ogni incentivo. Questo è il lavoro di un'amministrazione regionale che guarda lontano, nonostante le angherie di un Governo che continua a negarci 3 miliardi e 100 milioni di fondi Fas solo per questioni elettorali.

2. Investire massicciamente su ricerca e innovazione, aiutando i comparti in crisi a riconvertire i modelli produttivi esistenti in altre tipologie. Come esempio su tutti potrei citare ciò che accaduto e che accadrà con le rinnovabili. Se non si comprende che la scommessa è tutta sulla qualità del prodotto, non si va molto lontano.

3. Nei prossimi cinque anni dobbiamo rilanciare le politiche giovanili in modo da mettere a sistema gli interventi realizzati con il programma di Bollenti Spiriti. La sfida del prossimo mandato è garantire ai giovani il sacrosanto diritto di programmare il loro futuro e di farlo qui. Dobbiamo rafforzare questo sistema anche nella ricerca, risorsa fondamentale per l'innovazione delle imprese. In Puglia, poi, è nata un'esperienza straordinaria da non sottovalutare: i 170 Laboratori urbani, una rete di spazi dove crescerà la nuova economia della creatività giovanile.

4. In Puglia ci stiamo provando. Penso alle dosi culturali che abbiamo somministrato attraverso la legge per l'emersione dal lavoro sommerso, il rapporto annuale sulla condizione delle donne, le politiche sociali, le norme per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, il sostegno all'imprenditorialità femminile o la promozione di misure per l'occupazione femminile.

5. Con l'approvazione del secondo Piano regionale delle politiche sociali (2009-11) ci siamo dati l'obiettivo di costruire un valido sistema di servizi sociali e sociosanitari. Dobbiamo portare a regime il nuovo assegno di cura, che oggi interessa 4mila famiglie pugliesi, e potenziare l'assistenza domiciliare agli anziani. Sulle periferie abbiamo vinto una scommessa che cambierà il volto complessivo dei centri urbani pugliesi: l'approvazione dei Programmi integrati di riqualificazione delle periferie (Pirp), strumento unico in Italia. Si tratta di un investimento da 215 milioni di euro.

6. La sanità di cinque anni fa era una sanità con infrastrutture e tecnologie fortemente arretrate. Dal 2007 siamo riusciti a invertire questo trend negativo. Abbiamo dato inizio alla bonifica morale del sistema, insieme a molti attori del ciclo della salute. La prossima sanità la immagino migliore connotata dalla specializzazione degli ospedali, dall'offerta di forme alternative al ricovero, vedi le residenze sanitarie, le cure domiciliari o l'hospice, dalla creazione di servizi territoriali e reti di assistenza e dalla diffusione della cultura della prevenzione.

7. Abbiamo la fortuna di essere nati in una terra fatta di bellezze che ci invidia l'Europa intera. Eravamo certi che i turisti avrebbero apprezzato la Puglia durante tutto l'anno, e non solo nei mesi estivi. Destagionalizzare l'offerta consente alla nostra terra di vivere la stagione turistica 365 giorni su 365. I grandi eventi culturali e artistici, come Puglia Night Parade, Puglia Show Time o il Festival internazionale del cinema di Bari, sono strategici anche per questo motivo. Bisogna investire sulle infrastrutture, internazionalizzare i flussi e aiutare la grande e piccola imprenditoria turistica per riconvertire, ristrutturare o realizzare strutture ricettive funzionanti anche d'inverno.

8. Vorrei precisare che la rete pugliese è una delle più moderne e sicure del Mezzogiorno. Da Bari a Lecce, ad esempio, si viaggia sul doppio binario elettrificato. L'investimento in cinque anni ha interessato quasi 400 nuovi mezzi fra treni e bus. Molto presto l'alta velocità Bari-Napoli sarà una realtà. Lo stesso può dirsi sulle rinate qualità ricettive di porti e aeroporti. La Puglia deve essere in grado di sfruttare la sua posizione geografica: con l'allargamento del canale di Suez le linee marittime si sono spostate dal Nord al Mediterraneo, ma le navi viaggiano ormai a 50 nodi orari e in poche ore sono a Marsiglia. Noi dovremo essere in grado di accoglierle nei porti di Taranto e Bari e da lì, su ferro, trasportarle in Europa. La Puglia è piattaforma e, insieme, occasione di crescita per i paesi mediterranei e dell'Est balcanico.

9. Non prevarrà né l'una né l'altra. La nostra politica sui rifiuti, che, tengo a precisare, non ha nemmeno sfiorato i problemi emergenziali di Napoli, sta andando in tutt'altra direzione. Potenziare la raccolta differenziata e il successivo recupero di materia sono le priorità. Tutto ciò è impensabile senza il completamento delle deleghe agli enti locali. Per quanto riguarda la gestione dei rifiuti urbani si dovrà procedere alla verifica della dotazione impiantistica realizzata in questi anni per programmare gli ulteriori interventi.

10. Credo che la Puglia sia ormai matura per consentire l'entrata delle rinnovabili nelle città pugliesi. Lo sviluppo di queste fonti passa dal finanziamento ai comuni che intendono sostenere l'efficienza energetica attraverso l'abbattimento dei consumi di energia pubblica e privata. Nel 2010-2015 completeremo la nostra piccola rivoluzione con la produzione di idrogeno e solare termodinamico, le nuove frontiere delle fonti alternative.

Pdl
Rocco Palese
«Il federalismo farà bene»

Nato ad Acquarica del Capo (Lecce) il 31 dicembre 1953. Sposato, con due figlie. Medico, laureatosi nel 1981 a Bari.Vice sindaco dal 1990 al 1993 del suo paese natale e successivamente consigliere nello stesso comune. Eletto per la prima volta consigliere regionale nel 1995, da sempre di area cattolica. Primo degli eletti in Puglia ed in Italia alle Regionali del 2000, con 28.540 voti di preferenza. Anche grazie a questo, fu nominato assessore al Bilancio ed alla programmazione nella giunta presieduta da Raffaele Fitto dal 2000 al 2005. Poi ha guidato l'opposizione in consiglio regionale

1. La Puglia ha bisogno di essere finalmente governata. Il primo e più importante compito è portare la Puglia fuori dalla crisi nel più breve tempo, assicurando a famiglie e imprese il giusto sostegno e realizzando tutte le profonde riforme morali, istituzionali ed amministrative necessarie.

2. Il bilancio autonomo della regione è completamente ingessato dalla spesa corrente fuori controllo che non consente di rispettare il patto di stabilità; in più, ogni manovrabilità della leva fiscale è azzerata dal debito della sanità che in cinque anni è passato da zero a oltre un miliardo. Un'amministrazione con i conti in disordine è ostacolo allo sviluppo e non un catalizzatore del cambiamento. Dobbiamo riportare ordine in questo marasma affinché regione e amministrazioni locali non siano più un peso per i cittadini. E questo si fa dando attuazione alla grande riforma del federalismo fiscale solidale e responsabile che non è un danno per il Sud e per la Puglia, ma una grande opportunità che deve consentirci di migliorare la qualità della spesa.

3. Una lezione che la crisi ci ha dato, ma che il sistema regionale non ha ancora compreso, è che il sistema istruzione-formazione non può più essere disgiunto dal mondo del lavoro. Le politiche devono raccordarsi col mondo del lavoro e dell'impresa e devono finalmente essere, secondo i casi e le fasi della vita dell'individuo, strumento per accrescere la sua occupabilità e adeguare le sue competenze al mutare della condizione lavorativa.

4. Sfruttare al massimo i fondi comunitari, con interventi mirati che agevolino l'imprenditoria al femminile. E puntare sui servizi e sulla famiglia.

5. La qualità dell'ambiente urbano è una delle leve determinanti per lo sviluppo della persona e delle città. Rendere accessibili servizi e luoghi pubblici davvero a tutti, anche abbattendo le barriere architettoniche, è il primo dovere di un buon amministratore. Gli anziani, poi, sono una risorsa, non certo un peso. Intendiamo rendere le città più protagoniste della programmazione del proprio territorio, quindi, anche dei necessari strumenti finanziari, quali i fondi Ue. Attenzione particolare all'edilizia popolare, con una profonda riforma degli Iacp e una indispensabile e richiesta dismissione graduale della proprietà degli immobili, con prelazione agli inquilini a prezzi minimi e a condizioni agevolate.

6. Moralizzare la sanità non sarà solo uno slogan come nei cinque anni di governo Vendola. Partiremo dalle modalità di nomina di direttori generali e primari. Fin dall'inizio del governo Vendola, quindi ben prima delle inchieste, il centrodestra ha denunciato che la giunta stava eliminando tutte le norme di controllo della spesa e che le Asl erano lottizzate. Ricominceremo dalla nostra proposta di legge presentata. Contiene le proposte che ci hanno bocciato dieci volte in cinque anni. Tra le altre, commissioni esterne per la nomina dei primari per eliminare l'intervento della politica; istituzione di Comitati di sorveglianza delle Asl; istituzione di un Albo regionale per aspiranti direttori generali, direttori sanitari ed amministrativi, nuove regole per la nomina delle commissioni per le gare d'appalto. La nostra sanità ripartirà dalla persona. Curerà gli ammalati e non la cattiva politica.

7. A noi veramente sembra che la Puglia turistica in questi cinque anni si sia solo difesa. A parte gli inutili paletti messi soprattutto agli operatori balneari e milioni sperperati in improbabili Notti bianche, Vendola non ha fatto volare Puglia. Siamo convinti che vada promossa all'estero e non nel suo territorio, per convogliare più stranieri possibile e con un concreto e mirato piano di comunicazione del brand.

8. Il gap infrastrutturale è dato dalla mancanza di scelte strategiche e dall'incapacità di spesa dei fondi Ue: sono rimaste inattive risorse per quasi 6,5 miliardi. Vendola reclama i nuovi fondi Fas, ma non ci ha ancora spiegato perché non ha speso tutte le somme precedenti. Il nostro impegno è procedere nei primi 60 giorni di governo a rimettere mano a una programmazione pletorica ed inefficace: pochi grandi capitoli; riduzione drastica dei micro interventi, assegnazione di responsabilità attuative a soggetti con le necessarie competenze amministrative, tecniche e finanziarie per assicurare la celere attuazione. Il nostro obiettivo è duplice: finalizzare meglio e più efficacemente gli investimenti ed aumentare – almeno raddoppiandola – la capacità di spesa per lo sviluppo.

9. Nel 2005 Vendola ha ereditato una Puglia che usciva da anni di emergenza, che aveva il Piano dei rifiuti e tutti i contratti pronti da firmare per realizzare impianti pubblici di gestione e smaltimento rifiuti. Vendola lo ha modificato dicendo no ai termovalorizzatori e "sognando" che la soluzione sarebbe stata portare in cinque anni la raccolta differenziata al 55%. Nel 2005 era al 9%, oggi è al 12: per arrivare al 55% ci vorrebbero 35 anni! Intanto ha colpevolmente ritardato l'avvio degli impianti che ancora oggi non sono tutti pronti ed ha ampliato vecchie discariche, ne ha autorizzate di nuove, con danno per l'ambiente e le tasche dei cittadini e per la felicità dei proprietari (spesso privati). Ha posto fine al commissariamento ma non all'emergenza. I rifiuti vagano da una provincia all'altra con enormi costi: in alcune province la tassa rifiuti è stata triplicata.

10. Il boom di eolico e fotovoltaico, che Vendola spaccia per rivoluzione, altro non è che ordinaria amministrazione in una regione di sole e vento. Chiunque al suo posto avrebbe fatto lo stesso. Vendola ha però la grave colpa di aver regolamentato il settore con enorme ritardo: il Piano energetico regionale, approvato nel 2008, è arrivato quando la Puglia era già una giungla di pale eoliche. È ancora oggetto di ricorsi e contestazioni di ambientalisti ed estremisti di sinistra.


La terza contendente

Poli: premialità ai progetti femminili
Lotta agli sprechi, ambiente e premialità per i progetti candidati ai fondi Ue che coinvolgono le donne. Sono i principali punti del programma elettorale di Adriana Poli Bortone, leccese, 66 anni. Senatrice eletta in An, dopo essere stata anche europarlamentare e ministro dell'Agricoltura, un anno fa ha fondato il movimento Io Sud, per il quale ora si candida, con l'appoggio – tra gli altri – di Udc e Mpa.

Secondo la Poli, gli sprechi riguardano soprattutto turismo e fondi europei: «La giunta uscente ha sprecato 6,5 milioni in una Notte bianca. Da sindaco fui tra i primi in Italia a organizzare eventi così, ma è scellerato finanziarli solo con fondi pubblici: immagino un grande evento internazionale, di richiamo, coordinandosi coi tour operator per attirare persone da tutta Europa». Quanto ai fondi Ue, «con sconcerto ho visto i dati sull'utilizzo del Fondo di sviluppo regionale europeo: appena il 9,61% è stato impegnato e meno del 6% pagato».

La Poli non entra nella polemica sul nucleare, che «sposta l'attenzione dai temi dello sviluppo», anche se ribadisce la sua contrarietà a costruire centrali in Puglia ricordando che 25 anni fa era in prima linea nella difesa del sito di Avetrana (Taranto): «Ambiente e sviluppo non possono non viaggiare paralleli».

Per le donne, innanzitutto Io Sud prevede che per ogni misura dei Por una premialità per la presenza di donne nei progetti. Analoga premialità da parte dell'Apulia film commission alle donne che vorranno esprimere la propria creatività nelle professioni legate al cinema. Si pensa pure ad un assegno al lavoro casalingo e ad un bonus per le famiglie disagiate.

Infine, la sanità: «Credo che tantissimi infermieri pugliesi siano stati privati del sacrosanto diritto di essere assunti con la graduatorie di un concorso pubblico, come previsto dalle leggi nazionali e come accade nelle altre regioni, Campania, Veneto, Calabria eccetera, dove leggi simili a quella della regione Puglia sulla stabilizzazione già da tempo sono state dichiarate incostituzionali»