DOMANDE
1. L'inizio di ogni legislatura detta sempre la linea per il futuro. Se sarà eletto presidente della regione quali impegni intende realizzare nei primi cento giorni?
2. La cassa integrazione tra i lavoratori della Toscana rimane su livelli elevati e il Pil stenta a dare segnali di ripresa convincenti. Quali misure intende mettere incampo per risollevare l'economia regionale?
3. Il brand Toscana è uno dei marchi italiani più noti a livello internazionale, soprattutto negli Stati Uniti e inAsia. Quali sono, a suo avviso, le misure concrete da realizzare per valorizzarlo di più?
4. In campo energetico è favorevole a realizzare un secondo rigassificatore a Rosignano? Giudica realistico raggiungere entro il 2020 l'obiettivo del 20% di energia da rinnovabili?
5. Uno dei temi caldi del dibattito politico è quello dell'immigrazione. La Toscana è una delle grandi regioni sprovviste di un centro di identificazione ed espulsione. È favorevole alla sua realizzazione?
6. La regione vanta partecipazioni in società per oltre 80 milioni di euro, a partire da fiere e terme. Cosa intende fare di queste quote?

Centro-sinistra.
Enrico Rossi
«Più promozione all'estero»

La regione vanta partecipazioni in società per oltre 80 milioni di euro, a partire da fiere e terme. Cosa intende fare di queste quote?
Laureato in filosofia, pisano, 52 anni, Enrico Rossi dal 2000 è assessore alla Sanità della giunta Martini. Si presenta candidato governatore per il Pd sostenuto da una coalizione di partiti di centro sinistra.
1. La Toscana sta affrontando una crisi economica rilevante; se sarò eletto, una delle priorità sarà quindi il lavoro e le imprese. Ad esempio, propongo una cabina di regia per attrarre subito investimenti in nuovi settori (es. meccanica, biotecnologie, informatica, green economy). Inoltre, siccome la crescita dipenderà dalle esportazioni, serve ripensare la promozione estera e garantire i pagamenti ai fornitori da parte degli enti regionali. Sul fronte dei servizi pubblici, intendo attuare una drastica semplificazione sia per migliorare tempi e processi autorizzativi, sia per ridurre la spesa corrente regionale di 1% all'anno. Infine, sono convinto che si debba ripartire dai giovani, dalle famiglie e dalle donne. Per questo propongo di investire su di loro 200 milioni di euro all'anno.
2. In Toscana la crisi ha colpito tutti i settori. A vario titolo sono coinvolti almeno 150mila cittadini. La Toscana è una delle regioni che si è impegnata di più con una manovra anticrisi da oltre 500 milioni. Voglio individuare alcune aree della regione in cui, attraverso una stretta collaborazione tra tutti i livelli di governo, sia possibile realizzare insediamenti industriali (riconvertendo ove possibile strutture industriali preesistenti).
3. La Toscana dispone di un patrimonio culturale tra i più noti al mondo. Occorre "connettere" musei, biblioteche, esposizioni, eventi musicali e teatrali, centri di studio e di ricerca, attività formative e didattiche, secondo una logica di economia della cultura e della conoscenza. In quest'ottica si può anche valutare un vero e proprio "marchio toscano sulla cultura".
4. In campo energetico ci siamo dati un obiettivo ambizioso: coprire il 50% del fabbisogno di energia elettrica con fonti rinnovabili. Per farlo puntiamo sulle risorse locali, a partire dalla geotermia, ma valutando anche come nel caso di Rosignano, un rigassificatore che rientri in un bilancio energetico e ambientale positivo. L'energia è il carburante del nostro sviluppo. Per questo ho proposto di costruire un polo energetico sulla costa. Tenendo fermo un principio: sì a ogni intervento capace di accrescere il livello di benessere dei cittadini.
5. Riguardo agli immigrati irregolari, la coalizione di centro-sinistra che mi sostiene ha già espresso un giudizio critico nei confronti dei centri di identificazione ed espulsione. Pertanto qualora il Governo nazionale chiedesse di attivarne uno in Toscana, ritengo che la collaborazione istituzionale debba essere garantita, discutendo però le modalità di attuazione.
6. Alcune delle 26 partecipazioni sono strategiche, altre ormai meno, così come indicato dalla Giunta regionale a settembre 2008 impostando un percorso di snellimento. Fiere e terme vanno mantenute, mentre altre come il Consorzio Pisa ricerche, Etruria innovazione, Firenze Parcheggi, ecc., penso siano cedibili.

Centro-destra.
Monica Faenzi
«Via la tassa sul bollo auto»

Laureata in giurisprudenza, 45 anni, grossetana, Monica Faenzi è deputato – è stata eletta nelle liste del Pdl nel 2008 – e sindaco di Castiglion della Pescaia dal 2001. È la candidata governatrice per Pdl e Lega.
1. Due le linee guida: l'eliminazione delle spese inutili e le politiche a sostegno del reddito. Nello specifico, intendo scrivere la parola fine sulla "Festa della Toscana", costata circa otto milioni di euro, e abolire l'assessorato alla Pace e al Perdono, sostituendolo con una più utile delega all'agricoltura. Parallelamente intendo attuare una politica di revisione della pressione fiscale con l'eliminazione dell'addizionale sul bollo auto e l'introduzione di sgravi che tengano conto del quoziente familiare.
2. L'obiettivo sarà rendere la Toscana una regione attraente e competitiva. Per raggiungere questo obiettivo è necessario, innanzitutto, sburocratizzare le imprese toscane che sono ormai costrette a muoversi in un dedalo di leggi che imbrigliano lo sviluppo economico, con un grosso rischio per l'occupazione. Al contempo, intendo adeguare il sistema infrastrutturale regionale: aeroporti, strade, ferrovie. Non si può più rimandare lo sviluppo del sistema aeroportuale toscano.
3. Sicuramente non spendere 15 milioni di euro per una campagna promozionale, come ha fatto la giunta Martini. Se, come è vero, il brand Toscana è uno dei più noti a livello internazionale non è certo merito di uno spot, ma della bellezza del nostro territorio, e dello spirito creativo dei toscani. La mia proposta prevede la riduzione al minimo delle aziende di promozione che spesso si sovrappongono tra loro, e al tempo stesso un'azione congiunta che coinvolga di più gli imprenditori turistici.
4. La mancata realizzazione del rigassificatore potrebbe significare da un lato l'addio della Solvay, dall'altro la perdita di un'opportunità di rilancio economico, sia in termini produttivi che in termini occupazionali. Perdere quest'occasione significherebbe infliggere un duro colpo alla nostra regione. L'obiettivo del 20% del peso delle rinnovabili su tutte le fonti è raggiungibile, se partiamo da subito con la diversificazione delle fonti di approvvigionamento senza perdere tempo ad ascoltare le minacce di sventura dei "no a tutto".
5. Se il Governo chiederà alla regione di realizzare un Cie in Toscana, al Governo regionale spetterà il compito di individuare la localizzazione d'intesa con gli Enti locali interessati. I Cie non sono da intendersi come lager ma, nello spirito della legge che li norma, strutture in grado di aumentare la sicurezza e il rispetto della legalità.
6. La regione deve mantenere le sue quote azionarie solo nelle società con funzione strategica, dove la funzione pubblica è preminente. Per le altre è necessario lasciare libertà d'azione al privato. Parallelamente, per quanto riguarda le partecipazioni strategiche, intendo cambiare i criteri di selezione della classe dirigente. Al loro posto è opportuno indicare dei professionisti.