Il legittimo impedimento è legge. Il Senato ha dato al ddl con 169 sì, 126. Tre gli astenuti. Il provvedimento aveva già incassato la doppia fiducia, posta separatamente sui 2 articoli (168, i no 132, 3 astenuti). Un doppio sì che ha fatto salire a 31 i voti di fiducia chiesti dal governo dall'inizio della legislatura.
È un provvedimento transitorio. La nuova legge è costituita da 2 articoli e 8 commi che individuano una serie di fattispecie di legittimo impedimento a comparire nelle udienze dei procedimenti penali per premier e ministri. Si tratta, spiega l'articolo 2, di un provvedimento di carattere transitorio, efficace fino all'entrata in vigore di una legge costituzionale che conterrà una disciplina organica delle prerogative del premier e dei ministri e della disciplina attuativa sulle modalità di partecipazione ai processi penali. Comunque valido non oltre 18 mesi dopo la data di entrata in vigore della legge sul legittimo impedimento.
Dibattito dai toni forti. Di Pietro ha chiesto con toni forti che il capo dello Stato non firmi il provvedimento sul legittimo impedimento. L'approvazione del ddl segna un «punto di non ritorno» nei rapporti fra maggioranza e opposizione per la presidente dei senatori del Pd al Senato, Anna Finocchiaro. «È un punto di non ritorno, è proprio il vaso che trabocca. Siamo davvero davanti alla rottura continua della regola e alla creazione della regola fatta apposta per il potente». Alle dichiarazioni di voto finali il vicepresidente dei senatori Pd, Nicola Latorre, annunciando il no del suo gruppo, ha detto che «altro che legittimo impedimento. Questo é illegittimo aggiramento».
Il capogruppo dell'Idv Felice Belisario promette una protesta sempre più dura: «ventidue mesi e passa di provvedimenti per favorire il presidente del consiglio, 31 richieste di fiducia, il parlamento messo sotto sequestro e umiliato dalla maggioranza. Per questo, ogni volta la protesta dell'Idv sarà sempre più estrema, più ficcante, perché é l'unico strumento per far sapere le malefatte di questo governo». Stefano Ceccanti (Pd) sceglie "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni e il celebre dialogo fra Renzo e don Abbondio sul "latinorum" per contestare il disegno di legge sul legittimo impedimento. L'Udc conferma un passo indietro. «Pensavamo - ha detto il leader dell'Udc, Casini - di poter avere un dialogo franco, avevamo presentato solo sette emendamenti, invece non è stato possibile. Il governo ha posto la fiducia, quindi il no è una strada obbligata».
Pd e Idv con la Costituzione in mano. Al termine del discorso, quando il senatore del Pd, Latorre, ha chiesto «rispetto per la Costituzione» tutti i componenti del gruppo si sono alzati in piedi con la Costituzione in mano. Il presidente del Senato Schifani ha replicato: «tutti abbiamo rispetto per la Costituzione ci mancherebbe». Poco prima, nella fase delle votazioni sulla fiducia, i senatori dell'Idv avevano inscenato una protesta indossando una maglietta bianca con scritto «Berlusconi fatti processare» e «Basta leggi porcata», tenendo in mano una copia della Costituzione. Al momento del voto, sotto lo scranno della presidenza, il capogruppo Felice Belisario ha consegnato la copia della carta costituzionale al presidente del Senato Renato Schifani, mentre gli altri senatori l'hanno posata sul banco del governo.
In piazza il popolo viola. Intanto, in coincidenza dell'approvazione del ddl sul legittimo impedimento il popolo viola sarà in piazza Navona con un sit-in dalle 16 in poi, per protestare «contro l'ennesima legge ad personam del Governo e della sua maggioranza». «Per non rischiare un sicuro parere di incostituzionalità, a questo punto - spiega una nota del popolo viola - proponiamo alla maggioranza parlamentare un cambiamento dell'articolo 3 della nostra Costituzione: «Fatta eccezione per il Premier, tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali».
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L'abc del legittimo impedimento (di Claudio Tucci)
INTERVISTA DOPPIA/ Casson (Pd) e Berselli (Pdl) a confronto
Doppia fiducia sul legittimo impedimento
