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Il radicale Sabatinelli:
«Cercano un capro espiatorio»

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1 marzo 2010

Il candidato della lista Bonino: «Il Pdl non vuole affrontare la verità dei fatti, si cerca di sviare l'attenzione degli elettori. Solo loro possono sapere perché è avvenuto quel pasticcio»

«La parola passa agli avvocati e alla magistratura». È indignato Diego Sabatinelli, il candidato della lista Bonino-Pannella, denunciato, con altri rappresentanti della lista radicale, per violenza privata dal momento che avrebbe impedito fisicamente il deposito dei documenti della lista provinciale romana del Pdl. C'è anche un'altra denuncia per abuso di ufficio presentata dal Pdl nei confronti dello stesso ufficio centrale, per non aver consentito il deposito.

«Non c'è stato alcun tipo di violenza – ha detto Diego Sabatinelli al Sole24ore.com – nessuno ha toccato, ma nemmeno sfiorato esponenti del Pdl, nessuno ha impedito loro di entrare». Sottolinea che «ci sono testimoni e prove filmate a disposizione».

Sabatinelli ha affidato all'avvocato dei radicali Giuseppe Rossodivita l'incarico per la presentazione di una denuncia, al momento «contro ignoti», in attesa di conoscere i nomi dei firmatari dell'accusa di violenza privata. Analogo mandato è stato conferito all'avvocato Rossodivita da Atlantide Di Tommaso, segretario del Psi di Roma, che insieme a Sabatinelli, «con una condotta assolutamente non violenta, si è steso sul pavimento davanti al cordone dei carabinieri, senza con ciò impedire fisicamente ad alcuno la presentazione della lista». Insieme sarà presentata una querela per diffamazione nei confronti della candidata a Governatore del Lazio del Pdl, Renata Polverini, aggravata dall'attribuzione di un fatto determinato.

Per Sabatinelli l'obiettivo dell'operazione del Pdl è semplice: «Il fatto politico è che stanno cercando un capro espiatorio per non affrontare la verità dei fatti, con un tentativo di sviare l'attenzione degli elettori. Solo gli esponenti del Pdl possono sapere perché è avvenuto quel pasticcio, perché il deposito della documentazione non è stato effettuato nei tempi previsti dalla legge». Una verità dei fatti, dice Sabatinelli, che dovrebbe essere «resa nota al popolo del Pdl che si dovrebbe interrogare sull'accaduto». Sabatinelli si affida ora alla magistratura. «Ai magistrati - dice - spetta l'accertamento dei fatti».

La candidata a governatore del Lazio Emma Bonino, intanto, accusa il Pdl di essere in stato di confusione e giudica «inaccettabile far passare Sabatinelli e Atlantide Di Tommaso come squadristi che hanno impedito a Milioni (delegato del Pdl incaricato di presentare la lista, ndr) di entrare. Questo la dice lunga sullo stato di confusione, sconcerto e disperazione in cui si trova il Pdl». La speranza della Bonino è che ora non si facciano provvedimenti "ad listam".

In campo scende anche l'avvocato Alessandro Gerardi, membro del Comitato nazionale dei Radicali italiani. «Nascondere le proprie evidenti inadeguatezze e incapacità organizzative gridando al complotto e paventando improbabili golpe e colpi di stato, fa davvero sorridere». Per l'avvocato «aggiungere poi che il delegato del Pdl non è riuscito a depositare la lista perché impedito fisicamente dalla violenza esercitata nei suoi confronti dal candidato della Lista Bonino-Pannella, Diego Sabatinelli, oltre a essere altrettanto ridicolo, è anche falso. La verità è che la lista non è stata presentata perché il delegato del Pdl, Alfredo Milioni, dopo essere uscito, si è ripresentato negli uffici della Corte d'appello portando con sé ulteriore documentazione da depositare, e tutto questo non già dopo qualche minuto, come detto da qualcuno, ma circa un'ora dopo la scadenza del termine per la presentazione della lista, quindi abbondantemente fuori tempo massimo».
Per Gerardi, dunque, «più che di violenza, minacce, golpe e colpi di stato sarebbe quindi più onesto parlare di sbadataggine, approssimazione, incapacità e inettitudine. E comunque preoccupa sapere che per alcuni esponenti del centrodestra il rispetto delle regole e delle procedure è considerato al pari di un comportamento eversivo».

1 marzo 2010
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