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Dagli elettrodomestici alla nautica,
l'impatto degli incentivi su alcuni settori

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20 marzo 2010

Dentro le lavastoviglie non le lavatrici
di Paola Guidi
Si conferma lo sconto immediato sul prezzo del 10% sino ad un massimo di 1.000 euro per la spesa di una cucina in sostituzione di una vecchia, con piano di cottura, forno e lavastoviglie da incasso, tutti di classe A. Di diverso rispetto alle anticipazioni, c'è invece la divisione del monte-incentivi poiché 60 milioni vanno agli acquisti di cucine con elettrodomestici a incasso e 50 per gli acquisti separati di lavastoviglie free standing classe A, cucine con piano dotato di elettrovalvola di sicurezza e forno elettrico in classe A, di cappe con climatizzazione (prodotto esclusivamente italiano, di massima efficienza), di scaldacqua con pompa di calore e stufe a pellets. Gli sconti variano da 80 a 500 euro secondo gli apparecchi. In vigore rimane il bonus del 20% per frigo e freezer di classe A+ e A++ da 4 anni e che terminerà a fine anno come i nuovi incentivi. «Anche così, con minori risorse, 110 milioni di euro anziché i 200-250 previsti il decreto legge sugli incentivi – dichiara Andrea Sasso neo-presidente di Confindustria Ceced Italia, l'associazione delle industrie degli elettrodomestici – è un ottimo aiuto per l'intero settore». Fuori dallo sconto le cappe tradizionali perché le industrie del settore non si sono ancora dotate dell'etichetta energetica. «Fuori anche le lavabiancheria dagli incentivi e questo a nostro avviso - dichiara - Pierluigi Bernasconi, ad di Media Market Italia – è un peccato perché questo segmento rappresenta la parte preponderante del mercato del bianco». Che cosa si aspetta l'industria da questo provvedimento? «Un concreto aiuto perché il nostro settore – dichiara Patrizia Copat, presidente del gruppo Cucine di Assarredo - ha appena passato un anno durissimo che nei primi 9 mesi ha visto un crollo delle vendite del 16%».


Lo stanziamento copre solo il 7% del mercato
di Daniele LepidoContenti sì, ma solo perché la voce "motorini" è stata inserita nel testo del decreto sugli incentivi, non certo per l'importo stanziato. I produttori di due ruote a motore mettono le mani avanti sui 12 milioni concessi dal governo per far ripartire il settore ma allo stesso tempo mandano al Palazzo un segnale chiaro: se fosse confermato questo importo, certo non basterebbe.
«Siamo soddisfatti che il comparto delle due ruote a motore sia stato incluso fra quelli che beneficeranno dei prossimi incentivi – spiega Corrado Capelli, presidente di Confindustria Ancma – ma saremmo molto preoccupati se tali fondi ammontassero solo a 12 milioni di euro. Perché tale stanziamento è decisamente insufficiente e non rappresenterebbe un vero sostegno al mercato, che rischierebbe un calo sensibile delle vendite nei mesi successivi».
Con un fondo da 12 milioni di euro, infatti, «si riuscirebbero a incentivare solo 30mila veicoli, che rappresentano il 7% del mercato, che su base annua si attesta intorno ai 400mila pezzi venduti – continua Capelli – con conseguente esaurimento del plafond nell'arco di 15-20 giorni», continua Capelli. Che auspica uno stanziamento di «almeno 50 milioni per garantire una durata degli incentivi di circa sei mesi». Con questa somma i produttori contano di riuscire a incentivare 130 mila pezzi, garantendo allo stato un introito di Iva di 30 milioni aggiuntivi.


Giù il 20% sul listino, ma nulla per il gasolio
di Massimo AgostiniLe risorse sono poche per tutti. E di quelle attese dal settore agroindustriale, nel decreto incentivi approvato ieri per ora figurano solo le macchine agricole. Per poter utilizzare gli aiuti all'acquisto di nuovi mezzi dovrebbe essere previsto uno sconto del 10% sul prezzo di listino, più un altro di pari entità applicato dai rivenditori.
«Accogliamo questo provvedimento comunque con soddisfazione – ha dichiarato Massimo Goldoni, presidente dell'Unione nazionale dei costruttori (Unacoma) – visto che il settore è tornato nell'agenda del Governo, e questo è positivo». Anche perché il mercato registra da anni un calo consistente delle vendite e le immatricolazioni di trattori nei primi due mesi del 2010 hanno subìto un crollo del 20 per cento. «Ora – ha aggiunto Goldoni – ci auguriamo però che questo intervento non sia solo una fiammata e che nei prossimi giorni le aziende possano conoscere l'entità degli aiuti e le tipologie di macchine cui sono destinati».
Il testo del provvedimento uscito da Palazzo Chigi non prevede invece l'atteso sconto aggiuntivo per il gasolio utilizzato nelle serre. Nulla da fare anche per gli aiuti nazionali, già concordati con Bruxelles, da destinare al settore bieticolo saccarifero. Il ministro delle Politiche agricole, Luca Zaia, ha assicurato che durante l'iter parlamentare del decreto saranno presentati emendamenti con risorse proprie per i due settori: 14,6 milioni per le accise sul gasolio e 86 milioni per lo zucchero.


Attesa la vendita di 10mila motori
di Raoul de Forcade«Una giornata storica». Così Anton Francesco Albertoni, presidente di Ucina, la Confindustria nautica, accoglie la notizia dell'approvazione del decreto incentivi che prevede, per il settore, complessivi 20 milioni di euro, ripartiti su due obiettivi: motori fuoribordo, su cui ci sarà uno sconto del 20% del prezzo di acquisto con un contributo massimo di 1.000 euro; stampi per scafi non nocivi per la salute dei lavoratori, con contributo massimo di 200mila euro. La motivazione del governo è che «si sostiene un settore rilevante del made in Italy che, nel 2009, ha subito un calo del fatturato del 35% con cassa integrazione al 35%». Ucina prevede che la misura permetterà «il ricambio di un parco motori di 10mila pezzi». Il risultato, afferma Albertoni, «è rilevante, in primo luogo, politicamente, perché è il riconoscimento dell'importanza industriale di un comparto che non aveva mai avuto alcun sostegno, benché nel 2008 avesse un fatturato di 6,2 miliardi. Bisogna, poi, dire che queste misure arrivano nel momento giusto: alla partenza della stagione nautica e quando le aziende iniziano a lavorare gli scafi per il 2011. Infine è importante che venga aiutata la piccola nautica». I provvedimenti del governo, infatti, sono per chi acquista motori sotto i 75 chilowatt (per barche fino a 7-8 metri), realizzati ai sensi della direttiva 2003/44/Ce su fumi e rumori. Per gli scafi, gli aiuti andranno alle aziende che realizzeranno i prodotti col sistema della stampa sottovuoto, che non lascia esalazioni nell'ambiente.

20 marzo 2010
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