Giulio Cavalli è un giovane attore lodigiano. Nei suoi spettacoli parla di mafia. Per questa sua attività è oggetto di minacce da parte della criminalità organizzata. Avvertimenti che iniziano alcuni anni fa e, con il tempo, diventatano sempre più pesanti, al punto che oggi Giulio, è finito sotto scorta. Non a Palermo, non a Napoli, ma a Lodi, in Lombardia. La ricca regione del nord è ormai da decenni un territorio chiave per gli affari della Mafia. Qui si smercia la maggior quantità di stupefacenti. Ma soprattutto si ripuliscono i capitali illeciti reinvestendoli soprattutto nell'usura, nell'edilizia e nei lavori pubblici. Lo sanno le forze dell'ordine, i magistrati e le associazioni come Libera di Don Ciotti che quest'anno ha voluto organizzare proprio a Milano la tradizionale giornata in ricordo delle vittime di Mafia. Anche in occasione di questo appuntamento abbiamo voluto intervistare Giulio Cavalli che, nel recente «A centro passi dal Duomo», scritto insieme al giornalista Gianni Barbacetto, denuncia gli affari delle cosche in Lombardia, facendo nomi e cognomi di politici e aziende collusi con la criminalità organizzata. (foto di Roberto Fiorani)