Margherita Hack, ottantotto anni, astrofisica di fama mondiale, ha conquistato alle ultime regionali nel Lazio 7.200 voti nelle fila della Federazione della sinistra. Eletta, ha rinunciato per dedicarsi esclusivamente all'attività di scienziato. Il suo sì al nucleare è distante anni luce dalla retorica politica.
Perché ha firmato l'appello?
Semplice: su questi temi in giro c'è troppa ignoranza. Non si può discutere di nucleare sulla base di preconcetti che non hanno fondamento scientifico.
Quali in particolare?
La sicurezza. Gli standard ormai sono elevati. Con il paradosso che i paesi confinanti con l'Italia, Francia, Svizzera, Slovenia, investono sul nucleare. Se, per assurdo, in questi territori si verificasse una catastrofe pagheremmo le conseguenze senza averne benefici.
E i depositi per le scorie?
Ecco, questo può essere un problema serio su cui discutere, ma senza barriere ideologiche. Si possono trovare soluzioni interrando le scorie in luoghi assolutamente sicuri. Ma al nucleare non si può rinunciare: le energie rinnovabili non bastano a salvarci dalla dipendenza dalle fonti tradizionali.
Il Pd rischia di perdere "contatto" con la scienza?
Non credo sia questo il punto. Ripeto: basterebbe affrontare temi così complessi con il giusto rigore scientifico. (C.Fo.)