MOSCA - Nasce South Stream società paritetica al 50% fra Eni e Gazprom per realizzare una pipeline che attraverserà il mar Nero, approderà in Bulgaria e da lì si dividerà in due rami diretti a sud, verso il Canale di Otranto e a Nord verso Austria e Ungheria attraverso i Balcani. E nasce al Cremlino sotto l'occhio attento di Romano Prodi e Vladimir Putin.
L'intesa era stata raggiunta nei mesi scorsi, ma ora è stata formalizzata con la firma di Paolo Scaroni amministratore delegato dell'Eni e Alexei Miller guida operativa di Gazprom, all'atto che dà il via libera alla partnership. Si costituisce così una società che dovrà avviare lo studio di fattibilità per la realizzazione di un'infrastruttura capace di portare fino a 30-35 miliardi di metri cubi di gas all'anno sul mercato europeo. Opera complessa che rappresenterà la gamba meridionale della rete che Gazprom sta realizzando per portare gas in Europa attraverso vie alternative ai vecchi gasdotti sovietici. A settentrione è già in costruzione Nord Stream società russo-tedesca.
L'accordo energetico ha ottenuto il viatico politico di Prodi e Putin che al termine del loro terzo incontro bilaterale del 2007 hanno sottolineato le eccellenti relazioni italo-russo esemplificate da un più 30% nell'export italiano in Russia nei primi nove mesi dell'anno. «Con la Russia – ha detto il presidente del Consiglio – l'Europa deve puntare ad una partnership strategica capace di andare oltre le intese economiche». Per questo Prodi e Putin hanno affrontato nodi centrali della congiuntura politica internazionale: dal Medio Oriente al Kosovo fino alla scudo spaziale. «Ho parlato con il presidente Bush – ha detto Putin – e ora attendo che le proposte (sullo scudo spaziale, ndr) avanzate dal segretario di Stato Rice siano formalizzate con un documento scritto». Sul piano bilaterale, oltre all'accordo energetico, Russia e Italia hanno raggiunte intese sulle adozioni internazionale e hanno sancito la cessione della cattedrale ortodossa di Bari al patriarcato della chiesa di Russia.