Fidel Castro si è dimesso da presidente e comandante in capo della repubblica cubana. La notizia è stata annunciata da Granma, organo ufficiale del regime.
Castro, 81 anni, ha annunciato di voler lasciare la presidenza diciannove mesi dopo che un intervento chirurgico intestinale lo aveva costretto a cedere temporaneamente il potere al fratello Raul.

L'annuncio è stato dato attraverso un messaggio dello stesso Castro pubblicato oggi sul quotidiano "Granma", giornale ufficiale del Partito comunista cubano: «Comunico che non cercherò né accetterò - ripeto - non cercherò né accetterò l'incarico di Presidente del Consiglio di Stato e Comandante in capo», ha scritto il leader cubano.
Nel suo messaggio al popolo cubano, Fidel Castro ha detto che si sentirebbe di tradire la sua coscienza occupando un incarico per il quale è richiesta una totale libertá di movimento e dedizione che non è in condizioni fisiche da offrire. «Mi sono sempre augurato di compiere il mio dovere fino all'ultimo respiro - ha aggiunto Castro, che da 19 mesi è lontano dalle leve del comando - Questo è ciò che posso offrire».

Da diversi mesi Fidel Castro si esprime regolarmente dalle colonne della stampa ufficiale, fornendo il suo punto di vista su diversi argomenti internazionali.
Due giorni fa aveva alimentato le attese sul suo futuro politico, suggerendo in un articolo pubblicato sulla stampa locale, di avere in preparazione un annuncio «di grande interesse». «Nella mia prossima riflessione - aveva scritto sul quotidiano Granma - affronterò un argomento di grande interesse per molti compatrioti, ma non voglio per ora anticiparne nulla».
Il 24 febbraio è fissata la riunione del Parlamento cubano che dovrà designare i membri del Consiglio di Stato, il più alto organismo esecutivo dell'isola, e il suo presidente. Cosi oggi Castro sottolinea che ora «è venuto il momento di eleggere il Consiglio di Stato, il suo presidente, il vicepresidente».
Dalla rivoluzione del gennaio 1959 Castro è il numero uno a Cuba: «Ho avuto l'onore di questa carica - presidente del Consiglio di Stato - per molti anni» dopo la nuova costituzione del 1976, scrive ancora rivolgendosi ai suoi concittadini con toni affettuosi. «Conoscendo il mio stato di salute critico, molti pensavano all'estero che la rinuncia provvisoria alla carica di Presidente del Consiglio di Stato il 31 luglio 2006 che ho lasciato nelle mani del primo vicepresidente Raul Castro Ruz, fosse definitiva», aggiunge Castro spiegando che «fortunatamente, il nostro processo conta ancora su quadri della vecchia guardia, uniti ad altri che erano più giovani quando è cominciata la prima tappa della Rivoluzione». «Il cammino - prosegue - sarà difficile e richiederà lo sforzo intelligente di tutti».
La lettera si chiude con la promessa che non si ritirerà a vita privata: «Non vi dico addio. Spero di combattere come un soldato delle idee. Continuerò a scrivere sotto il titolo "Riflessioni del compagno Fidel". Sarà un'arma su cui poter contare: la mia voce forse verrà ascoltata, sarò prudente».
Il messaggio è firmato di suo pugno e ha la data del 18 febbraio.

Fidel Castro, alla guida di Cuba dalla rivoluzione del 1959, aveva ceduto temporaneamente il potere al fratello Raoul nel luglio 2006. Da allora è solo apparso in video e fotografie, oltre ad intervenire con articoli sulla stampa di Cuba, senza fornire informazioni precise sul suo stato di salute.

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