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«Il consumatore oggi è preoccupato - continua Rider - lo sappiamo bene perché abbiamo avuto molte situazioni simili in passato, e allora si deve sempre rispondere puntando sul "valore", un prodotto che vale la spesa». In questo caso la spesa è il voto. Secondo della Femina, l'errore centrale della campagna di Hillary è stato in uno dei primi focus group in cui si sarà deciso a tavolino di analizzare fino in fondo se puntare sul cambiamento o sull'esperienza: «Alla fine hanno deciso che il cambiamento lo potevano perseguire tutti, sia lei, come donna, che Obama come afroamericano. Hanno scelto l'esperienza. E hanno sbagliato. Dal punto di vista della comunicazione, queste elezioni faranno storia». E Rider conclude: «Lo ripetiamo sempre ai più giovani, il messaggio deve essere per l'innovazione, con una piccola variazione: il nostro motto è "nuovo e migliorato"».
Nuovo e migliorato, oggi nell'Ohio che si proietta sull'America è Obama. Il leader, il trascinatore - il Bill Clinton della situazione - è lui, non Hillary che ha vissuto di luce riflessa. E il consumatore americano, lo sappiamo, cerca sempre l'originale, non la copia. La profezia di Procter and Gamble per un presidente donna, nella pubblicità dei pannolini, dovrà forse aspettare. Ironicamente, forse sarà smentita proprio qui in Ohio, dove è stata ideata e lanciata. «Del resto - osserva Rider - la bambina del 1972 oggi avrebbe solo 37 anni. La nostra esperienza ce lo diceva: avremo certamente un presidente donna. Ma forse ci vorrà ancora qualche annetto».