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Usa, in polemica con Bush salta il capo militare in Medio Oriente

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12 marzo 2008

Negli Stati Uniti è caduta la testa dell'ammiraglio William Fallon, capo del Centcom, il comando centrale delle truppe Usa in Medio Oriente, che include Iraq e Afghanistan, reo, secondo la rivista 'Esquire', di aver criticato la politica della Casa Bianca sull'Iran. Ne ha dato notizia il Pentagono specificando che Fallon, in ossequio al principio che in caso di dissidio con il potere politico sono i militari a fare un passo indietro, ha chiesto e ottenuto di poter andare in congedo prima della scadenza naturale del suo mandato.
«L'attuale situazione di imbarazzo e la percezione dell'opinione pubblica per le differenze tra i miei punti di vista e quelli dell'Amministrazione e il possibile danno da ciò causato hanno reso questa decisione la cosa giusta da fare», ha scritto Fallon nella lettera di ritiro secondo quanto riferito dal segretario alla Difesa Robert Gates.
Secondo Gates in realtà non ci sarebbe alcuna differenza di posizione sull'Iran tra la Casa Bianca e Fallon, ma quest'ultimo sarebbe stato «male interpretato» da Esquire.
A chi gli chiedeva se il congedo anticipato di Fallon significava un imminente attacco contro Teheran, Gates ha tagliato corto: «Questo è ridicolo. Ho accolto la richiesta dell'ammiraglio con riluttanza e rammarico».

Esquire nell'articolo dal titolo «L'uomo tra la guerra e la pace», affermava che Fallon «a differenza dell'Amministrazione Bush non pensa che dovremmo (gli Usa) iniziare una guerra con l'Iran. Questo punto di vista - scriveva preveggente il settimanale - potrebbe costargli il posto».
Fallon, 63 anni, da 41 anni in marina, aveva assunto il comando del Centcom a Tampa in Florida il 16 marzo dello scorso anno. Le sue dimissioni entreranno in vigore a fine mese e il suo posto sarà preso ad interim dal vice, il tenente generale dell'Esercito Martin Dempsey.
L'ammiraglio Fallon già da comandante della Flotta del Pacifico aveva manifestato posizioni poco ortodosse rispetto alla posizione ufficiale di Washington. Nel 2005 venne attaccato dalla stampa conservatrice, Washington Times in primis, per essersi dimostrato molto conciliante con la Cina sul Caso Taiwan.
Fallon è il secondo alto ufficiale americane a perdere il posto per i dissidi con l'Amministrazione Bush. Nel 2003 prima della guerra in Iraq l'allora segretario alla Difesa Donald Rumsfeld chiese e ottenne la testa del capo degli stati maggiori congiunti, Eric Shinseki, reo di aver criticato le ottimistiche previsioni post invasione del Pentagono.
In particolare il generale prevedeva che ci sarebbe stato bisogno di diverse centinaia di migliaia di soldati per controllare la situazione dopo la fine del conflitto mentre Rumsfeld, il suo vice Paul Wolfowitz, ritenevano che le cose si sarebbero sistemate miracolosamente da sole.
Il presidente Bush ha ringraziato con un comunicato l'ammiraglio Fallon «per aver servito con onore la nazione per quaranta anni».

12 marzo 2008
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