Il presidente russo Vladimir Putin che atterrerà questa sera a Bucarest per partecipare domani al Consiglio Nato-Russia potrà gioire ma solo a metà. Le sue preoccupazioni per un ingresso troppo frettoloso di Ucraina e Georgia nell'Alleanza atlantica hanno trovato ampio seguito tra i 26 Paesi Nato. Tanto che il Map (Membership action plan) ossia lo schema di preadesione per i due Paesi slitterà a dicembre anche se il segretario della Nato, Jaap de Hoop Scheffer, ha garantito che le porte ai due Paesi resteranno aperte. Da subito la Nato ha invitato ufficialmente Albania e Croazia a fare parte dell'Alleanza mentre la Macedonia potrà entrare solo nel momento in cui avrà risolto la controversia con la Grecia sul nome del Paese (che corrisponde alla regione della Grecia settentrionale). Meno soddisfatto potrà dirsi Putin allorché leggerà il documento del summit in cui si riafferma la necessità dello scudo antimissilistico europeo secondo lo schema immaginato dagli Stati Uniti.
D'altra parte anche il presidente americano George W. Bush lascia il suo ultimo summit Nato con una mezza sconfitta (o mezza vittoria a seconda dei punti di vista). Il Consiglio non ha approvato il Map per Ucraina e Georgia lasciando l'amaro in bocca ai due Paesi che definiscono rischiosa questa eccessiva lista d'attesa e allo stesso presidente americano che farà di tutto per portare Kiev e Tbilisi nella Nato prima della fine del suo mandato ma per il futuro, ha avvertito Bush «le porte dell'alleanza devono restare aperte e le domande degli altri Paesi che chiedono di farvi parte devono essere esaminate in modo equo e completo». Il vertice ha accolto, tuttavia, buona parte delle richieste americane e canadesi per un rafforzamento delle forze militari Isaf in Afghanistan che passeranno dagli attuali 47 mila uomini (2350 italiani) a circa 50mila. Il presidente francese, Nicolas Sarkozy, ha annunciato l'invio di un battaglione (800-1000 uomini) in occasione dell'assunzione, in estate, del comando della missione a Kabul e anche altri Paesi tra cui Regno Unito e Polonia hanno annunciato l'invio di rinforzi. La seduta del vertice si è aperta ieri mattina nella Casa del popolo di Bucarest con un minuto di silenzio osservato da tutte le delegazioni per onorare la memoria dei militari Nato morti nelle missioni internazionali tra i 60 mila presenti in Kosovo e in Afghanistan. Oggi pomeriggio i 26 della Nato si incontreranno con le autorità degli altri 13 Paesi che contribuiscono alla forza Isaf in Afghanistan insieme al segretario delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon. al presidente della Commissione Ue Manuel Barroso e all'Alto rappresentante della politica estera Ue, Javier Solana. Si consolida, intanto, sul "no" a Ucraina e Georgia l'asse Merkel-Sarkozy (parliamo con un voce sola» ha detto il presidente francese) che si dicono printi a roganizzare il prossimo vertice per i 60 anni della Nato contemporaneamente a Strasburgo e Kehl anche se sulla lotta al terrorismo internazionale, con lo spettro di Al Queda rianimato dalle ultime dichiarazioni di Ayaman al-Zawahiri e rimbalzate al summit di Bucarest, la Francia di Sarkozy è sempre più vicina agli Stati Uniti e pronta, ora, a rientrare completamente nella pianificazione militare della Nato entro il 2008.