ILSOLE24ORE.COM > Notizie Mondo ARCHIVIO

Vigilanza finanziaria su scala mondiale

di Rossella Bocciarelli

commenti - |  Condividi su: Facebook Twitter|vota su OKNOtizie|Stampa l'articoloInvia l'articolo|DiminuisciIngrandisci
12 Aprile 2008

Si può realizzare una vigilanza sul sistema finanziario di scala mondiale? Si può, anzi si deve e forse alcune azioni in questa direzione si sarebbero potute anche mettere in atto pienamente prima. È questa la risposta dei supervisor (banche centrali, commissioni di controllo dei mercati, ministeri del Tesoro) dei Paesi maggiormente industrializzati.
Una risposta espressa attraverso proposte concrete e operative, nel rapporto del Financial stability forum presentato ieri al G-7 dal suo presidente, il governatore di Bankitalia Mario Draghi. Nel testo - un documento di un centinaio di pagine e una sintesi di una decina di cartelle - sono infatti indicati i «sessantacinque passi» da compiere subito (per molti di essi è indicato anche un timing stringente, come nel caso delle nuove linee guida per la vigilanza sulla liquidità che il comitato di Basilea sottoporrà agli intermediari finanziari dei due lati dell'Atlantico già da luglio 2008) allo scopo di gestire l'attuale turmoil finanziario. Un periodo di turbolenza che si annuncia lungo e severo; motivo per cui è essenziale prevenire ricadute e riprosizioni future degli aspetti patologici del sistema. Inoltre questa prevenzione deve essere organizzata in stretta cooperazione fra le autorità nazionali preposte al controllo.
Anzi, in alcuni casi specifici, la vigilanza deve essere gestita in pool: così si prevede che «per i maggiori intermediari finanziari cross-border, le autorità di vigilanza e le banche centrali più direttamente coinvolte dovrano istituire un piccolo gruppo volto a gestire problemi specifici derivanti dalla gestione di crisi cross border. Il gruppo - specifica il rapporto Draghi – dovrà tenere il suo primo incontro prima della fine del 2008». Nell'agenda elaborata dal Fsf si riconosce anche che «alcune delle debolezze che sono venute alla luce erano note o previste dalle autorità prima che la turbolenza si manifestasse. Molto lavoro era intercorso a livello internazionale che, se fosse stato già realizzato, avrebbe attenuato la dimensione dei problemi che si sono manifestati».
Per questo, tra le proposte del Financial stability forum c'è anche il suggerimento di un percorso per migliorare l'efficacia dei processi decisionali degli organismi internazionali: «I comitati internazionali di regolamentazione, supervisione e banca centrale rafforzeranno l'individuazione delle priorità; in caso di problemi di difficile risoluzione stabiliranno meccanismi per portare i problemi a un livello decisionale superiore». In altri termini, quando in sede tecnica non si riesce a individuare una soluzione, dovranno confrontarsi fra loro i Governi interessati. Le aree d'azione individuate nel testo sono cinque: rafforzamento della vigilanza prudenziale sul patrimonio, sulla liquidità e sulla gestione dei rischi; miglioramento della trasparenza e delle modalità di valutazione; modifiche nel ruolo e nell'utilizzo dei rating; rafforzamento della risposta ai rischi da parte delle autorità di controllo. E infine, si prevede l'introduzione di meccanismi robusti per gestire le tensioni nel sistema finanziario. Tra queste ultime, c'è anche la proposta di potenziare, «ove necessario» i sistemi nazionali di assicurazione dei depositi bancari.
L'accento cade sull'esigenza di disporre di più chiarezza e trasparenza, con valutazioni vere, affidabili, delle poste di bilancio da parte delle banche e con la massima informativa da fornire al mercato sui rischi associati ai prodotti di credito strutturato e ai veicoli fuori bilancio. Ma, ai fini della stabilità del sistema creditizio e finanziario, la priorità delle priorità da seguire è lo sviluppo e il rafforzamento del secondo accordo interbancario di Basilea. In questo campo le viti vanno strette ed entro il 2008 da Basilea arriveranno indicazioni per aumentare i requisiti patrimoniali di alcuni prodotti creditizi complessi come le collateralized debt obbligations (Cdo), delle esposizioni creditizie detenute nel portafoglio delle banche di investimento e delle linee di credito bancarie a fronte dei "conduit".
Le varie authority assicurative dovranno rafforzare i controlli sui "monoline insurers". Quanto al problema della valutazione degli attivi di bilancio negoziabili, che secondo le banche è stato reso più difficile dalla crisi della liquidità, il rapporto prevede che lo Iasb, (International accounting board) cioè l'organismo nel quale si elaborano i criteri contabili internazionali, «migliorerà le linee guida per la valutazione degli strumenti finanzari, quando i mercati non sono più attivi» ed entro quest'anno istituirà un gruppo di esperti ad hoc.


RISULTATI
0
0 VOTI
Stampa l'articoloInvia l'articolo | DiminuisciIngrandisci Condividi su: Facebook FacebookTwitter Twitter|Vota su OkNotizie OKNOtizie|Altri YahooLinkedInWikio
L'informazione del Sole 24 Ore sul tuo cellulare
Abbonati a
Inserisci qui il tuo numero
   
L'informazione del Sole 24 Ore nella tua e-mail
Inscriviti alla NEWSLETTER
Effettua il login o avvia la registrazione.


 
   
 
 
 

-UltimiSezione-

-
-
8 maggio 2010
8 maggio 2010
 
Scene dal Pacifico
La storia per immagini dei magazzini Harrods
Il giorno del mistero a Wall Street
Elezioni inglesi / Chi ha fatto centro? La vignetta di Stephff
Election day
 
 
Cerca quotazione - Tempo Reale  
- Listino personale
- Portfolio
- Euribor
 
 
Oggi + Inviati + Visti + Votati
 

-Annunci-