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Chi , allora, ha deciso lo sfratto di NG ? I cui giornalisti ricordano che nei loro uffici venne meno la luce per un'intera giornata: quella in cui apparve l'articolo che si interrogava sull'utilità dei proclami antiucraini del sindaco.
Da parte nostra, potremmo ricordare altre singolari coincidenze. Lo sfratto è stato deciso alla vigilia sia del primo viaggio all'estero (a Parigi) di Putin nelle nuove vesti di premier, sia della imminente visita a Berlino del neo presidente Dmitrij Medvedev, che più di una volta ha indicato la necessità di avere in Russia una stampa libera.
La misura di sfratto tocca la libertà di stampa, un punto nevralgico dei rapporti tra occidentali e Mosca e tra i più monitorati all'Ovest. Non giova all'immagine "democratizzante" del neo-presidente.
Infine, va ricordato che la settimana scorsa una protesta aveva accomunato i media moscoviti dopo i forti aumenti, decisi dal governo, delle tariffe postali per l'invio dei giornali in abbonamento. Sul più diffuso e popolare dei periodici russi , "Argumenty i Fakty" (poco meno di 3 milioni di copie di tiratura), in uno spazio lasciato in bianco nella pagina dei commenti politici, si poteva leggere: "Soffocare la libertà di parola è possibile con vari sistemi: per esempio con un brusco aumento delle tariffe postali per gli abbonamenti".
Che anche lo sfratto sia uno di questi ?