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Tsvangirai, fuga in ambasciata

dal nostro inviato Roberto Bongiorni

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24 GIUGNO 2008

Non gli è bastato annunciare la resa. Proclamare domenica, davanti ai suoi sostenitori, il ritiro dal ballottaggio per le presidenziali. Morgan Tsvangirai, il leader del movimento per il cambiamento democratico (Mdc), il maggior partito d'opposizione in Zimbabwe, ha preferito rifugiarsi nell'ambasciata olandese di Harare. Non ha chiesto ancora asilo politico, ha spiegato il portavoce del ministero olandese degli Esteri, ma ha trascorso la notte tra domenica e lunedì nella rappresentanza diplomatica.
Corre voce che vi abbia dormito anche ieri.

Già arrestato diverse volte, Tsvangirai ha compreso che rischiava di essere nuovamente imprigionato. Un timore fondato. Mentre si trovava ancora al sicuro, ieri mattina le forze di polizia fedeli al Governo del presidente Robert Mugabe hanno compiuto una violenta irruzione nel quartier generale dell'Mdc. Almeno 60 persone sono sono state arrestate, ha accusato l'opposizione. Molte si erano rifugiate negli uffici dell'Mdc per sfuggire alle rappresaglie degli squadroni dello Zanu Pf,ilpartito al Governo.Ancheieri le poche immagini sfuggite alla censura dell'Esecutivo hanno mostrato persone, sospettate di essere simpatizzanti dell'Mdc, picchiate con bastoni e mazze di ferro. «Bisogna intervenire affinché le elezioni siano dichiarate nulle e non avvenute. Affinché un nuovo scrutinio speciale sia organizzato in una atmosfera libera e giusta», ha dichiarato Tsvangirai in un'intervista telefonica rilasciata alla Cnn.

La reazione internazionale, guidata da Stati Uniti e Gran Bretagna, non si è fatta attendere. In serata il Consiglio di sicurezza dell'Onu si è riunito nel Palazzo di vetro di New York per dibattere con la massima urgenza la spinosa e irrisolta crisi del Paese africano. «Il Governo dello Zimbabwe deve adesso rendere conto alla comunità internazionale », ha ammonito il Segretario di Stato Condoleezza Rice. «Gli Stati Uniti - ha proseguito la Rice condannano nel modo più forte la continua campagna di violenza contro il proprio popolo condotta dal Governo. È ormai abbondantemente chiaro che Mugabe vuole sovvertire la volontà così chiaramente espressa dal popolo il 29 marzo scorso». In questo contesto, ha aggiunto, «è impossibile che si svolgano in Zimbabwe elezioni libere, giuste e pacifiche ». Ancora più severo l'attacco da parte del premier del Regno Unito, Gordon Brown. Dopo aver chiesto un inasprimento delle sanzioni europee e aver definito il Governo di Mugabe una «cricca criminale e discreditata », Brown ha invitato la Comunità internazionale al boicottaggio: «Il Governo attualmente in carica nello Zimbabwe è un regime che non va riconosciuto da nessuno. Non ha maggioranza parlamentare, hapersoil 1�turno delle presidenziali e mantiene il potere solo ricorrendo alla violenza e all'intimidazione».
Da anni lo Zimbabwe versava in una situazione disastrosa, sia dal punto di vista economico sia da quello umanitario. Ma gli eventi sono precipitati lo scorso 29 marzo, quando milioni di elettori si sono recati alle urne per eleggere presidente e Parlamento. I risultati elettorali hanno in seguito confermato la vittoria dell'Mdc alla Camera. Per la prima volta in quasi 30 anni il partito del presidente Mugabe, al potere dall'indipendenza, nel 1980, perdeva la maggioranza. Non solo. Con una lentezza imbarazzante la Commssione elettorale ha poi diffuso i dati sul voto presidenziale. Tsvangirai figurava in testa con il 48% dei consensi, Mugabe aveva strappato il 43 per cento. Certo dell'imminente vittoria, l'Mdc, che aveva gridato ai brogli, ha poi accettato di sfidare Mugabe nel ballottaggio. Ora, dopo una violentissima campagna di intimidazione, Mugabe preme per il ballottaggio, l'Mdc si è ritirato.

Ma il presidente, 84 anni e al potere da 28, è sempre più isolato. Gli 85 sostenitori dello Zanu uccisi dall'inizio delle elezioni e gli oltre 200mila che si sono riversati nei Paesi rappresentano un caso imbarazzante per i "vicini". Il pericolo di un esodo incontrollabile è reale. «Senza un rinvio del ballottaggio sarà la catastrofe per l'intera regione », ha ammonito il presidente dello Zambia, Levy Mwanawasa, presidente della Comunità per lo sviluppo dell'Africa australe (Sadc). Il Segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha caldamente invitato il Governo di Harare a non procedere con il ballottaggio.

Il Governo di Harare cerca di sdrammatizzare: «Non era una retata», ha spiegato il portavoce della polizia in merito all'ultimo blitz. «Ne abbiamo presi solo 39. Dal punto di vista igienico, la situazione era disastrosa. A noi la salute di quelle persone sta a cuore». Mugabe sta cercando di sopravvivere governando con il pugno di ferro. Ma lo Zimbabwe è ormai il Paese africano dei primati negativi. L'inflazione avrebbe toccato il 355.000%, un record mondiale.L'export praticamente non esiste più. La disoccupazione supera l'80%, mentre l'aspettativa di vita per le donne è la più bassa del pianeta.

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