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G8, tre emergenze
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Cronaca

Lettera dal Giappone:
verso il G8 della triplice crisi

dal nostro inviato Gerardo Pelosi

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2 luglio 2008

TOKYO – Non sarà facile per gli otto capi di Stato e di Governo che parteciperanno da domenica sera al vertice dei Paesi più industrializzati del mondo dare una risposta credibile all'appello lanciato ieri, a Tokyo, dal segretario generale delle Nazioni Unite, Ban Ki-Moon, perché assumano un "ruolo guida" nella triplice crisi globale dei cambiamenti climatici, della lotta alla povertà e dell'aumento dei prezzi dei generi alimentari. Gli otto "sherpa" dei capi di Stato e di Governo hanno preparato i documenti che saranno sul tavolo a Toyako (per l'Italia l'ambasciatore Giampiero Massolo, segretario generale della Farnesina). Il testo preparato copre tutti i problemi dell'attualità politica ed economica a partire dalle crisi globali, anche se sono numerose le parentesi quadre sui punti dove manca l'accordo e che, come sempre avviene nei vertici, toccherà ai leader far cadere ad una ad una.

Ma è proprio questo ruolo di leadership degli otto Grandi che, oggi più che mai, viene messo in discussione. Per di più, come ha rilevato Michael Green, senior adviser del centro di Studi strategici e internazionali, gran parte degli attuali leader del G8 godono di una popolarità non superiore al 40% con il presidente americano Bush giunto a fine mandato e con l'attenzione tutta concentrata sulle mosse del neo presidente russo Dmitry Medvedev ,ex presidente di Gazprom e come tale interlocutore privilegiato del premier inglese Gordonj Browin nel dossier Tnk-Bp per i giacimenti di Tjumen. Il leader più forte, secondo Green, appare paradossalmente proprio il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi, per il suo recente successo elettorale che lo ha riportato per la terza volta alla guida del Governo.Tuttavia il premier giapponese Yasuo Fukuda ce la sta mettendo tutta perchè Toyako non si risolva in un insuccesso. Un buon esito del vertice, del resto, potrebbe aiutare anche la sua carriera politica e respingere le pressioni di chi, nel suo partito, lo ritiene troppo debole e lo vorrebbe sostituire già prima delle elezioni del prossimo anno.

Ma le sfide globali che sono di fronte alla comunità internazionale richiedono il coinvolgimento dei principali attori dell'economia mondiale. Il 9 luglio gli otto capi di Stato e di Governo e il presidente della Commissione Ue, José Manuel Durao Barroso, incontreranno perciò i leader di Cina, India, Brasile, Messico, Sudafrica e quelli di Indonesia, Corea del Sud e Australia per affrontare sicurezza energetica e cambiamenti climatici. Un incontro che gli americani giudicano il foro di dialogo più appropriato soprattutto per gli obiettivi del dopo Kyoto in materia ambientale. "La global governance - spiega l'ambasciatore Massolo - è una priorità e da Toyako ci si attende un maggior coinvolgimento delle economie emergenti nelle sfide globali, un obiettivo che potrà consentire alla presidenza italiana del G8, il prossimo anno, di compiere significativi passi avanti in questa stessa direzione".

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