«Sono cresciuti, sono belli, Melanie è ormai una donna, Lorenzo è così alto». E' con gioia e con emozione enormi che Ingrid Betancourt riesce a rispondere alle domande dei giornalisti all'aeroporto di Bogotà pochi minuti dopo aver potuto riabbracciare i suoi figli. «Quante volte ho desiderato di uscire dalla giungla solo per vivere questo momento», ha detto Ingrid nel riabbracciare i figli dopo oltre sei anni di prigionia nelle mani delle Farc.
Tutti e tre assieme davanti al microfono, Ingrid al centro con Melanie alla sua destra e Lorenzo alla sua sinistra, le mani intrecciate, i corpi attaccati, le labbra dell'uno e dell'altro che si posano sul capo della madre, i tre hanno risposto con grande disponibilità alle domande dei numerosissimi giornalisti in attesa. «E' un miracolo, è un miracolo», ha ripetuto più volte.
La Betancourt ha passato la sua prima notte di libertà nella casa di sua madre a Bogotà, senza chiudere occhio, a parlare della sua prigionia ha fatto sapere suo marito, Juan Carlos Lecompte. «Siamo arrivati a casa molto tardi in serata - ha riferito - e ci siamo subito tuffati in una lunga chiacchierata in cui ci ha raccontato i particolari della sua triste vita da ostaggio». «Sta molto bene - ha detto Lecompte - è in condizioni di spirito di generosità ed è molto lucida. Il suo corpo mostra alcune conseguenze (della prigionia) ma nulla di grave. La sua anima ne è uscita rafforzata».