Il Sole 24 Ore
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19 luglio 2008

«Kung fu Panda» è offensivo, artista cinese fa causa a Dreamworks


Chi avrebbe mai pensato che un grosso e buffo panda amante del kung fu potesse scatenare uno scandalo proprio nella patria del mammifero. E invece un mese dopo che Po, protagonista del cartone animato campione d'incassi «Kung fu Panda» ha fatto il suo ingresso nelle sale cinematografiche cinesi, i creatori del personaggio sono stati denunciati per aver «offeso» il simbolo nazionale della Repubblica popolare.

L'artista visivo Zhao Bandi, celebre per l'utilizzo nelle sue opere della figura del panda nelle più fantasiose maniere, ha citato in giudizio la Dreamworks, che ha lanciato a Cannes il cartone animato, divenuto un blockbuster grazie anche alla voce del goffo protagonista (nella versione originale è di Angelina Jolie). All'origine delle tensioni c'è il padre di Po il panda che, nella pellicola, è un papero. Anche gli occhi verdi di Po sono una «cospirazione», secondo Zhao, perché il verde è un colore negativo che non potrebbe mai esprimere buoni sentimenti. Zhao ha precisato che non è in cerca di soldi né di fama, ma pretende soltanto le scuse ufficiali dei produttori. La sua denuncia è stata accolta dalla Corte popolare del distretto di Chaoyang. Il cartone animato, che è uscito nei cinema cinesi il 20 giugno scorso, approderà nelle sale italiane il 29 agosto.

19 luglio 2008

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