Ore convulse nella campagna presidenziale americana, all'ombra della crisi e dei maxi-piani di salvataggio. Barack Obama e John McCain hanno firmato un breve comunicato congiunto sulla necessita' di lavorare assieme, democratici e repubblicani. E hanno accettato un invito di George W. Bush alla Casa Bianca per oggi pomeriggio. Ma e' in forse il primo dibattito tra McCain e Obama previsto per domani sera in Mississippi, dopo che il candidato repubblicano ha annunciato la sospensione delle propria campagna e chiesto un rinvio del duello con il rivale democratico per dedicarsi alla crisi. La polemica sul rinvio o meno del dibattito dimostra come la battaglia tra i due candidati sia piu' accesa che mai. La ricostruzione di frenetiche manovre politiche trapela dalle dichiarazioni dello staff dei due candidati: Obama ha telefonato a McCain alle 8,30 di ieri mattina per invitarlo a sottoscrivere un comunicato congiunto che enunciasse principi chiari da rispettare nel piano di salvataggio da 700 miliardi di dollari presentato dal Tesoro al Congresso. Tra questi, garanzie per i contribuenti di recuperare ogni perdita e limiti ai compensi degli executive delle societa' salvate. McCain ha risposto alla chiamata solo alle 2.30 del pomeriggio: ha offerto disponibilita' a Obama, ma ha anche rilanciato proponendo che entrambi andassero a Washington e crinviassero il dibattito di venerdi'. Obama ha replicato che che il primo passo era un testo congiunto. Poco dopo, pero', McCain e' uscito allo scoperto: e' apparso in televisione per svalare la sospensione della sua campagna in nome del «patriottismo econonomico», della necessita' di «mettere da parte la politica». In questa vena ha chiesto di ritardare il dibattito. Obama, poco dopo, ha respinto l'idea: ha affermato che "ora piu' che mai il paese ha bisogno di dibattito e di sapere che cosa ci roponiamo di fare". E ha aggiunto che e' parte del lavoro do presidente "saper fare due cose contemporaneamente". Nelle ore successive un comunicato congiunto e' uscito, ma di poche parole e senza enunciare principi comuni: "E' l'ora di unirci, democratici e repubblicani, in uno spirito di cooperazione per il bene della popolazione americana «recita il testo.«Il piano presentato dall'amministrazione e' difettoso, ma l sforzo di proteggere l'economia americana non puo' fallire ha continuato. E' il momento di ergersi al di sopra della politica per il bene del paese. Non possiamo rischiare la catastrofe economica». I democratici sono pero' furenti con McCain: il suo arrivo a Washington per «aiutare i negoziati» e' stato definito dal leader del Senato Harry Reid come una «photo op», un gesto di opportunismo politico. I repubblicani al Congresso hanno invece difeso McCain, sostenendo che il coinvolgimento dei candidati sara' utile. I sondaggi danno Obama favorito di fronte alla crisi finanziaria ed economica: secondo Washington Post/Abc avrebbe fino a nove punti di vantaggio, il 52% contro il 43 per cento.
