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Crisi mutui, raggiunto accordo al Congresso per Piano Paulson

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28 settembre 2008

Volata finale in Congresso a Washington per tentare di chiudere sul piano per il salvataggio di Wall Street, dopo che nella notte un accordo di massima è stato raggiunto tra democratici, repubblicani e amministrazione Bush.
I membri della Camera stanno ricevendo in queste ore informazioni e aggiornamenti sullo stato della trattativa, arrivata a un punto di «grande progresso», come ha annunciato nella notte la 'speaker' della Camera, Nancy Pelosi, affiancata dai leader dei due partiti e dal ministro del Tesoro Henry Paulson. Il Congresso punta ad approvare entro la giornata odierna un provvedimento che dettagli l'intervento da 700 miliardi di dollari, con l'obiettivo di farlo arrivare al massimo lunedì sulla scrivania del presidente George W.Bush per la firma.
«Anche se attendo di esaminare il linguaggio del provvedimento - ha commentato il candidato alla Casa Bianca, Barack Obama - sembra che l'accordo di massima abbracci i principi» che il senatore democratico aveva indicato come indispensabili per il suo appoggio. Il piano, ha detto Obama in una dichiarazione, prevede un 'board' indipendente incaricato della supervisione del programma di salvataggio finanziario; la possibilità per il governo federale - e quindi per i contribuenti - di recuperare i 700 miliardi di dollari investiti; maggiori aiuti per i proprietari di casa a rischio di pignoramento; regole che limitino i compensi dei manager delle società che attingono al piano federale.

Il tempo stringe soprattutto perché si rischia un crollo dei mercati alla ripresa delle contrattazioni, lunedì mattina. Le premesse ci sono tutte. Il fine settimana è stato caratterizzato da una nuova ondata di vendite in tutte le Borse, che di fatto hanno visto definitivamente svanire il maxi-rimbalzo di appena sette giorni prima. Venerdì le blue chip a Wall Street hanno lasciato sul terreno il 3,3%, l'indice Dow Jones addirittura il 4,4 per cento. Dal martoriato fronte bancario sono arrivate le notizie del fallimento di Washington Mutual, la più importante cassa di risparmio Usa (acquisita da Jp Morgan) e la paura è montata anche in Europa attorno al big bancassicurativo belga-olandese Fortis.
La crisi di liquidità è gravissima, i prestiti interbancari sono di fatto congelati, la Federal Reserve si è svenata e le banche centrali di tutto il mondo, eccezione fatta per quelle cinesi, sono intervenute a sostegno. Insomma, per evitare una catastrofe di proporzioni epocali, e la perdita della leadership, come hanno implorato Bush e il segretario del Tesoro Usa Hank Paulson (ex numero uno di Goldman Sachs), serve che repubblicani, democratici e amministrazione Bush trovino la quadra senza perdersi in ulteriori baruffe.

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