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In Cina melamina nel latte, gelati e yogurt

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Venerdí 19 Settembre 2008
Famiglie cinesi portano i bambini ad un controllo dopo lo scandalo del latte avvelenato nella provincia dello Xian.(AFP PHOTO)

PECHINO - Non c'è solo il latte in polvere, che ha causato finora la morte di quattro bambini (l'ultimo ieri nello Xinjiang, nell'Ovest della Cina) e intossicato più di 6mila neonati. La frode alla melamina, sostanza chimica normalmente utilizzata per produrre materie plastiche, ma che è stata aggiunta al latte annacquato per mantenerne artificialmente alto il contenuto proteico, interessa adesso anche il latte fresco venduto nei negozi, e prodotto dalle tre più grandi imprese lattiero-casearie della Cina.

A riferirlo è la televisione di Stato che cita fonti dell'agenzia per i controlli della qualità degli alimenti, la quale avrebbe trovato tracce di melamina in campioni di latte liquido in commercio. La melamina è stata trovata in 11 partite di prodotti su 121 della Mengniu, 7 partite su 81 della Yili e 6 su 93 della Guangming. Inoltre tracce della sostanza tossica sono state trovate dalle autorità sanitarie di Hong Kong in yogurt e gelati della Yili, uno degli sponsor ufficiali dei Giochi olimpici di Pechino.

Lo spettro dell'insicurezza alimentare si allunga così sulla più popolosa nazione del mondo. L'ennesimo scandalo cinese sull'affidabilità dei prodotti destinati al grande consumo ha questa volta risvolti che colpiscono in profondità il sentimento popolare, e vedono messa a rischio la salute del bene più prezioso, il figlio unico imposto alle famiglie dalla politica di controllo demografico. Ci si interroga, a questo punto, su quale sia il livello di sicurezza di un Paese dove è stato possibile immettere a lungo nei circuiti commerciali prodotti dannosi per la salute.

Dopo il veleno chimico che sta uccidendo i neonati, il veleno psicologico del sospetto e della diffidenza rischia ora di intossicare politica ed economia. L'Organizzazione mondiale per la Sanità ha chiesto ieri alla Cina di spiegare come mai la notizia dello scandalo del latte adulterato sia stata diffusa dai media controllati dallo Stato solo la scorsa settimana, benché le autorità ne fossero al corrente già da mesi. «Il Governo deve verificare perché la popolazione non sia stata messa a conoscenza tempestivamente della notizia e di chi siano le responsabilità», ha detto il rappresentante cinese dell'Oms, Hans Troedsson. Grazie all'aumento delle ispezioni disposte in tutto il Paese nelle industrie lattiero-casearie, lo stesso Troedsson ha riconosciuto però che «la risposta delle autorità all'emergenza è stata encomiabile».

Una risposta che probabilmente non riuscirà a placare il risentimento popolare, nonostante il giro di vite nei confronti dei responsabili. Circa il 20% delle aziende lattiere ispezionate hanno venduto prodotti contenenti melamina. La polizia che indaga sullo scandalo del latte in polvere contaminato ha arrestato ieri altre dodici persone, portando il totale degli arresti a quota diciotto. (Alf. S.)

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