Il governo italiano e quello tedesco hanno bocciato l'ipotesi, caldeggiata dall'Egitto, di un raid militare e hanno scelto la "linea della trattativa" per ottenere il rilascio dei turisti sequestrati venerdì al confine sudoccidentale dell'Egitto, e poi portati con ogni probabilità in territorio sudanese. A riferirlo è l'emittente televisiva Al Jazeera che ha mandato un inviato all'aeroporto di Abu Sinbal, a sud di Assuan. Stando alla sua ricostruzione, italiani e tedeschi - che hanno creato una task force congiunta per il caso - sarebbero impegnati in negoziati indiretti con i rapitori, attraverso "il tour operator egiziano" che ha organizzato l'escursione nell'altopiano di Gilf al Kabir: 'Aegyptus Tours'.
Per il momento, sarebbe insomma "esclusa qualsiasi azione di forza" per liberare i 19 ostaggi (cinque italiani, cinque tedeschi, una romena e otto egiziani), nonostante gli egiziani spingano per "una conclusione il più rapida possibile": al Cairo, fa notare al Jazeera, si teme che la vicenda possa infliggere "un colpo mortale all'industria del turismo". L'inviato rileva un "calo verticale della presenza di turisti nella zona, soprattutto da quando c'è stato un massiccio dispiegamento di forze di sicurezza" per seguire il caso.
L'opzione del raid, comunque, sembrava già fuori discussione quando alcune agenzie di stampa internazionali hanno battuto la notizia, non confermata da nessuna fonte ufficiale, che i rapitori avrebbero minacciato gli ostaggi di morte se le autorità egiziane avessero tentato un avvicinamento in aereo o in elicottero nel luogo dove sono nascosti. Le forze di sicurezza egiziane agiscono, in ogni caso, in stretto coordinamento con le ambasciate tedesca e italiana al Cairo. Egiziani, tedeschi e italiani, dice la tv satellitare panaraba, "danno ormai per certo che i rapitori provengono dal Ciad".
I rapitori del gruppo di turisti in Egitto hanno minacciato di uccidere i loro ostaggi se le autorità decidessero di avviare ricerche aeree. Lo scrive oggi il settimanale tedesco Der Spiegel sulla sua edizione online.
Lo Spiegel cita la moglie della guida egiziana del gruppo, una cittadina tedesca, la quale - spiega il giornale - ha parlato al telefono con suo marito.
La guida, riporta lo Spiegel, ha detto che il gruppo - tra cui ci sono anche cinque turisti italiani - è stato minacciato di morte se i rapitori dovessero vedere eventuali aerei impegnati nelle ricerche del gruppo.
L'Egitto ha inviato un team di agenti di inelligence in Sudan per favorire il rilascio dei turisti europei, tra i quali 5 italiani, rapiti nella Valle delle Acacie, al confine con Sudan e Libia. «L'Egitto ha inviato agenti di intelligence in Sudan dove stanno lavorando con le autorità sudanesi per assicurare il rilascio degli ostaggi», ha detto una fonte egiziana, che non ha voluto rivelare la sua identita«. Secondo il ministro del Turismo egiziano, Zuhair Garana, i rapitori hanno chiesto un riscatto di 15 milioni di dollari; e secondo fonti non confermate, hanno minacciato di uccidere gli ostaggi se ci sarà un blitz militare per tentare di liberarli.
L'Egitto ha smentito di star negoziando direttamente con i rapitori e, secondo Garana, è la Germania in contatto con loro.