Secondo attentato in pochissimo tempo nei Paesi Baschi, dove un'altra auto-bomba è saltata in aria prima dell'alba a Ondarroa, località della provincia di Biscaglia, quattro ore e mezza dopo che una prima vettura imbottita di esplosivo intorno alla mezzanotte era scoppiata accanto a un'agenzia della banca «Caja Vital» diVitoria, capoluogo della regione autonoma. Se nel caso precedente non c'erano state vittime, in quello successivo se ne sono contate almeno dieci: tre poliziotti e sette passanti, tutti comunque rimasti feriti in modo lieve. Lo ha reso noto un portavoce del governo locale, Javier Balza, secondo cui «non c'è dubbio che l'obiettivo fosse di uccidere quante più persone possibile». L'auto esplosa a Ondarroa era stata lasciata in sosta vicino a un commissariato, con a bordo un centinaio di chilogrammi di esplosivo, fatto poi detonare a distanza. A differenza dell'episodio anteriore, nessuna telefonata di avvertimento risulta fosse pervenuta in anticipo. Gli attentatori «hanno lanciato una bottiglia incendiaria per attirare l'attenzione degli agenti, e assicurarsi che fossero a portata utile», ha spiegato ancora Balza. Ingenti i danni materiali alla struttura di polizia, sulla cui facciata in cemento si sono aperti tre vasti squarci; lesionati numerosi veicoli parcheggiati nei pressi, in frantumi i vetri alle finestre della case adiacenti. In entrambi gli episodi le zone degli attacchi dinamitardi sono state isolate con cordoni di sicurezza per accertare la presenza di eventuali ordigni supplementari, e consentire lo svolgimento delle indagini. Nessuna rivendicazione, ma gli inquirenti spagnoli hanno subito puntato il dito contro i separatisti dell'Eta, i quali sono comunque soliti attribuirsi le loro azioni armate soltanto a distanza di varie settimane, o addirittura di mesi.