TOKYO - "La mia famiglia è cattolica da quattro generazioni". Taro Aso, attuale segretario generale del Partito liberaldemocratico, probabile primo ministro del Giappone dal prossimo 24 settembre, afferma di fare parte di quella che nel Paese è una "piccola minoranza" in tema di convinzioni religiose (circa l'1% della popolazione). Alla conferenza stampa dei cinque candidati alla presidenza del partito (e quindi a premier), Aso è sembrato però non voler sottolineare troppo la questione. "Non so quanti siano in Italia le persone che frequentano regolarmente le chiese", ha premesso, rispondendo alla domanda del "Sole-24 Ore". Il partito Liberaldemocratico (Ldp) e il New Komeito, la coalizione alla guida del Giappone, avrebbero trovato l'intesa per sciogliere la Camera Bassa e andare al voto anticipato il 26 ottobre, due settimane prima rispetto al 9 novembre, data ritenuta finora come la più probabile.
In effetti, non molti giapponesi sanno che la famiglia Aso - imparentata con la famiglia imperiale e con un pedigree di primi ministri, nobili e alti dirigenti dello Stato - ha tradizioni cattoliche. Del resto, proviene dal Kyushu, l'isola meridionale che fu al centro del primo apostolato cristiano (nel ‘500) e poi della ripresa dell'evangelizzazione nel tardo Ottocento (dopo la revoca del bando). Meglio non enfatizzare, anche se la delicatezza politica del tema ha un risvolto più coreano che giapponese: negli ultimi mesi in Corea del Sud molti monaci buddisti sono scesi in piazza per protestare contro il presidente Lee Myung-bak, devoto cristiano, accusandolo di favorire appartenenti al suo credo nell'amministrazione e comunque di marginalizzare le tradizioni buddiste del Paese. Aso non sarà comunque una novità assoluta: era cattolico Masayoshi Ohira, premier nel 1979-80. Uno dei decani dei corrispondenti esteri in Giappone racconta una storia interessante:
" La madre di Taro Aso, Kazuko, era una fervente cattolica. E portò un sacerdote cattolico al letto di morte del padre, Shigeru Yoshida, il più importante premier del primo dopoguerra. Non è chiaro se Yoshida era conscio quando morì cattolico". Ad Aso sarebbe stato dato il nome cristiano di Francisco. È sicuramente battezzata sua figlia, che l'anno scorso ha studiato italiano a Siena. A parte il pioniere Francesco Saverio, portoghese, fu italiano il principale evangelizzatore del Giappone: il padre gesuita Alessandro Valignano di Chieti. La settimana prossima all'Istituto italiano di cultura di Tokyo sarà presentata la versione giapponese del libro sul Valignano
"Il Visitatore", alla presenza dell'autore, Vittorio Volpi.