Non ha potuto entrare nella leggenda in quella che alla vigilia aveva annunciato come la sua ultima corsa. Paolo Bettini dopo due titoli mondiali consecutivi, finisce la carriera arrivando col gruppetto dei battuti ma alza le mani e saluta, consapevole di aver fatto tutto il suo dovere per questa meravigliosa doppietta azzurra. Scende dalla bicicletta e ha le lacrime agli occhi, negli ultimi chilometri è stato visto salutare gli avversari quasi uno ad uno. Bettini chiude qui la sua meravigliosa carriera e non può che essere commosso. «È normale - dice il campione di Cecina - per me erano le ultime pedalate e chi conosce questo gruppo e sa come si lavora capisce bene quanto sono orgoglioso di chiudere con questa nazionale». Gli azzurri, secondo Bettini, hanno dimostrato, tutta le loro capacità, la loro forza, la giusta concentrazione e il giusto spirito, attaccando e prendendo in mano la corsa, facendo, insomma, ciò che gli spagnoli si sono rifiutati di fare. «A un certo punto - racconta Bettini - sembrava quasi una gara più semplice e anche io mi sono mosso prima del previsto». La marcatura spietata ha poi impedito a Bettini di inserirsi nella fuga dcisiva, che però, non ha avuto un sapore amaro, ma dolce, dato che c'erano quattro italiani davanti. Gli ultimi chilometri di Bettini sono stati una passerella trionfale.
«La cosa più bella - sottolinea il Grillo - è stata il saluto di tutti, gli spettatori ma anche i miei avversari, che mi hanno lasciato passare in testa al gruppo dei battuti». Nessun ripensamento sul ritiro dopo questa emozionante gara.
«Oggi sono orgoglioso di chiudere con la maglia azzurra».
(M. Do.)