Un altro duro colpo per il candidato repubblicano John McCain, già sfavorito dai sondaggi, a due settimane dalle elezioni: l'ex segretario di Stato repubblicano, Colin Powell, ha dato ufficialmente il suo appoggio al candidato democratico alla Casa Bianca Barack Obama, in un'intervista al programma "Meet the Press" della rete Nbc. In un'intervista alla Fox McCain ha poi riconosciuto di aver preso in considerazione l'eventualità di una sconfitta.
Colin Powell, ex capo di stato maggiore congiunto, ha sempre manifestato il proprio scontento per la svolta a destra intrapresa dal partito repubblicano con McCain, un politico che, ha detto, non è pronto per la presidenza. Obama «soddisfa gli standard» necessari a guidare il Paese «per la sua capacità di ispirare; per la natura inclusiva della sua campagna e per la sua capacità di parlare a tutta l'America». «Credo che sarà un presidente che porterà una trasformazione» ha aggiunto Powell durante l'intervista tv, «è questa la ragione per cui voterò per il senatore Obama». Primo nero a raggiungere la vetta del potere militare statunitense, Powell ha detto che in caso di vittoria del senatore dell'Illinois, «tutti gli americani dovrebbero sentirsi orgogliosi, non solo gli afroamericani». «Sarebbe una cosa che elettrizzerebbe non solo il nostro Paese, ma il mondo intero» ha concluso.
Da parte sua, Obama ha commentato con entusiasmo l'appoggio di Powell. In un comizio a Fayetteville, in North Carolina, il candidato democratico si è detto «più che onorato» per l'appoggio che gli ha dato il «grande soldato, grande statista e grande americano» Colin Powell: «Sono stato onorato di aver ricevuto di tanto in tanto il beneficio della sua saggezza, ma oggi sono più che onorato di avere l'appoggio del generale Powell».
Intanto, Barack Obama batte il nuovo record della raccolta fondi per la sua campagna: dopo i 66 milioni di dollari di agosto, il senatore dell'Illinois a settembre ha raddoppiato la cifra arrivando a oltre 150 milioni di dollari. Ad aprire il portafogli per sostenere la corsa del candidato democratico alla Casa Bianca è un esercito di piccoli donatori: la media dei contributi è di meno di 100 dollaro. Un'armata che diventa sempre più numerosa: a settembre se ne sono aggiunti 632mila, che hanno portato il totale a tre milioni e 100mila.