Diciassette milioni di scuse. Le chiede il capo della Deutsche Telekom, René Obermann, per il furto di numeri telefonici, indirizzi, date di nascita e indirizzi e-mail dei clienti di T-Mobile, la controllata di telefonia mobile della principale compagnia telefonica tedesca.
In un'intervista al domenicale più venduto in Germania, la Bild am Sonntag, Obermann ammette il furto: «L'unica cosa che possiamo fare è chiedere scusa ai nostri clienti».
I dati sono stati sottratti nel 2006 e sono stati già rivenduti in ambienti criminali su internet, scrive lo Spiegel che aveva anticipato al notizia. Tra i 17 milioni di clienti ci sono molte vittime illustri: politici, ministri, ex presidenti della Repubblica federale, manager, miliardari e rappresentanti religiosi.
Sul caso indaga la procura di Bonn, col sostegno della polizia criminale federale (Bka), dopo che Deutsche Telekom ha presentato denuncia. Finora sono state effettuate perquisizioni, ma non è stato individuato il colpevole. Non appena è venuta a conoscenza delle ricerche dello Spiegel, Deutsche Telekom ha anche avvertito il governo federale, che ha deciso di incaricare il Bka di effettuare un'analisi sui rischi per politici e manager.
La società tedesca è da tempo al centro di un altro scandalo: poche settimane fa Deutsche Telekom ha ammesso di aver controllato, tra 2005 e 2006, i dati delle telefonate effettuate da alcuni manager e membri del consiglio di sorveglianza, per scovare i responsabili delle fughe di notizie. La procura di Bonn ha aperto un'inchiesta e tra gli indagati rientrano anche l'ex numero uno di Deutsche Telekom, Kai-Uwe Ricke, e l'ex presidente del consiglio di sorveglianza, Klaus Zumwinkel.