L'Ecuador rinegozierà i suoi contratti di estrazione petrolifera con Agip (Gruppo Eni) per migliorare le condizioni a vantaggio dello stato sudamericano.
A minacciarlo, oggi pomeriggio, è stato direttamente il presidente ecuadoreno, Rafael Correa. Correa, che già da ministro dell'economia "leftist" aveva cercato di aumentare il controllo statale sul settore petrolifero, sta spingendo le compagnie petrolifere straniere a rivedere i loro accordi per aumentare le quote di ricavi in sede Opec.
«Se mi stai ascoltando, caro Derlis Palacios (ministro del petrolio), dobbiamo rinegoziare alla svelta i contratti con Agip», ha tuonato il presidente nel corso di un programma radiofonico. Ricordiamo che Agip non era stata coinvolta nelle rinegoziazioni forzose partite l'anno scorso (il gruppo italiano, in Ecuador, produce circa 28mila barili di greggio al giorno).
Inoltre Correa vuole cambiare, sulla falsariga della rinegoziazione con Agip, gli accordi anche con altre compagnie petrolifere, incluse la brasiliana Petrobras e la spagnola Repsol. Minacciando di espellere le compagnie attualmente in fase di rinegoziazione di accordi, nel caso fallissero nel garantire una maggiore produzione.