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Medio Oriente: le violenze ai cristiani preoccupano il Papa

di Sara Bianchi

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24 novembre 2008
Papa Benedetto XVI riceve Aram I, capo spirituale della chiesa apostolica armena (AP Photo/Danilo Schiavella, POOL)


L'«escalation» di persecuzioni e violenze contro i cristiani in alcune parti del Medio Oriente preoccupa Papa Benedetto XVI, il quale, ricevendo il capo della Chiesa ortodossa della diaspora armena, Aram I, ha fatto implicito riferimento alla situazione dei cristiani in Iraq.
Papa Ratzinger ha espresso «profonda preoccupazione» per la situazione e ha osservato: «Recentemente ci ha intristito l'escalation di persecuzioni e violenze contro i cristiani in alcune aree del Medio Oriente e in altre parti del mondo». «Solo quando i paesi coinvolti possono determinare il proprio destino, e tutti i gruppi etnici e le diverse comunità religiose si accettano e
rispettano reciprocamente, la pace potrà essere costruita sui solidi fondamenti della solidarietà, della giustizia e del rispetto dei legittimi diritti degli individui e dei popoli», ha detto Benedetto XVI.

Ripetuti episodi di violenza ai danni della minoranza cristiana si sono verificati anche in Egitto e in Palestina, da parte di gruppi estremisti islamici.
«La minoranza cristiana - dice Janiki Cingoli, direttore del Centro italiano per la Pace in Medio Oriente - sembra quasi fare da vaso di coccio nello scontro interetnico». «E negli ultimi mesi l'emigrazione cristiana dalla Palestina - prosegue Cingoli - è notevolmente aumentata, soprattutto verso gli Usa e l'Europa ».

Tra le aree più a rischio, in questo momento, più volte la Chiesa ha segnalato l'Iraq e l'India.
E i dati che arrivano dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati confermano le preoccupazioni: più della metà dei cristiani di Mosul sono fuggiti dalle loro case e hanno un grande bisogno di aiuto. 13.000 cristiani avrebbero lasciato la città del nord Iraq, dopo le recenti violenze che hanno preso di mira specificamente la loro comunità.
Le minacce contro i cristiani in città sarebbero iniziate alcuni mesi fa, con telefonate, lettere, e messaggi di minaccia lasciati sulle porte delle abitazioni, prima di sfociare in brutali assassinii.

Solo pochi giorni fa il Ministro degli Esteri di Baghdad, Hoshyar Zebari, ha provato a rassicurare il titolare della Farnesina, Franco Frattini che aveva espresso «preoccupazione» per le persecuzioni anti-cristiane nell'area di Mosul. «In Iraq - ha detto il Ministro Zebari - non c'è nessuna persecuzione di minoranze, soprattutto di quella cristiana che partecipa a tutte le attività del Paese, e il governo iracheno ha anche intrapreso azioni per salvaguardare la sua sicurezza nella zona di Mosul, e in tutte le altre in cui sarà necessario». Il Ministro Frattini ha salutato con molto favore «il nuovo e più forte impegno del governo iracheno nel proteggere le minoranze cristiane» e ha sottolineato come «l'Italia apprezzi in modo particolare questo elemento».

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