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Un'atomica tra i ghiacci della Groenlandia

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12 novembre 2008

In piena Guerra Fredda un aereo americano che trasporta quattro bombe atomiche si schianta sulle coste della Groenlandia: tre testate vengono recuperate, l'altra, numero di serie 78252, si perde tra i ghiacci. Ai danesi e groenlandesi che partecipano alle ricerche non vengono date tante spiegazioni né particolari protezioni. L'incidente è ricostruito dalla Bbc grazie ai documenti finora secretati, ora accessibili in base alle regole del Freedom of Information Act, la legge americana sulla libertà di informazione.

La tv pubblica inglese è entrata in possesso del video che mostra le operazioni di ripulitura della baia ghiacciata. Può così raccontare l'incidente dell'inverno del 1968 sulla costa nord-occidentale della Groenlandia, in territorio danese. In quel periodo Washington si aspetta un attacco a sorpresa da parte della Russia: tiene sempre in volo un bombardiere che in caso di crisi è pronto a fare rotta su Mosca. Ma il 21 gennaio l'aereo cade da solo, a pochi chilometri da Thule, la base militare più settentrionale dell'esercito Usa, centro strategico del sistema di radar antimissile che proteggevano il Paese durante la Guerra Fredda.

Lo schianto è stato tenuto segreto per 40 anni. Nessuno sa che fine abbia fatto la quarta atomica. Gli americani capiscono di averla persa quando mettono assieme tutti i pezzi: nei mesi successivi raccolgono migliaia di detriti dell'aereo e oltre due miliardi di litri di ghiaccio con tracce radioattive. La Bbc afferma che anche il Governo danese è stato tenuto all'oscuro di tutto. Come i soccorritori: «Nessuno è stato male ma nessuno ci ha dato spiegazioni» ha detto alla tv un testimone delle ricerche.

Gli americani cercano la bomba per mesi, ad aprile mandano il sottomarino Star III. Continuano però a non dire niente. L'obiettivo della missione per recuperare l'arma resta informazione da non rivelare a nessuna nazione straniera.

Con l'arrivo dell'inverno Washington si arrende: l'eventualità che la bomba sia trovata da qualcun altro è ritenuta «altamente improbabile». «Ci fu una grande delusione per ciò che si può definire un fallimento», ha raccontato William Chambers, coordinatore delle ricerche.
Le autorità americane assicurano che la radioattività si è dissolta nell'acqua e non c'è più pericolo. Il giallo inquieta però gli abitanti della regione e apre un dibattito in Danimarca. Il partito di sinistra Lista Unitaria ha chiesto al primo ministro Anders Fogh Rasmussen di riferire in Parlamento. (An. Man.)

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