Tutto il mondo condanna all'unanimità gli attenttai di Mumbai. In Italia, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha parlato di
«imprese criminali efferate, atti di violenza indiscriminata volte a colpire rappresentanti occidentali», ricordando che occorre rispondere anche con «iniziative politiche efficaci, capaci di ridurre la presa» di queste azioni di violenza.
Il presidente Usa, George W. Bush, ha chiamato il premier indiano Manmohan Singh per esprimere il suo cordoglio per le vittime degli attentati e per offrirgli il suo sostegno, e ha anche offerto «il sostegno e l'assistenza necessaria al governo per ripristinare l'ordine, per gestire la sicurezza del Paese, per il sostegno a vittime e familiari e per investigare su questi atti deprecabili».
Anche il presidente eletto Barack Obama ha condannato gli attacchi a Mumbai: «Questi attacchi coordinati contro civili innocenti dimostrano la grave e urgente minaccia del terrorismo. Gli Stati Uniti devono continuare a rafforzare le alleanze con l'India e con le nazioni del mondo per sradicare e distruggere le reti terroristiche», ha detto il portavoce Brooke Anderson.
La «più ferma condanna» è stata espressa anche da Benedetto XVI per il «brutale attacco» di Mumbai. «Si ponga fine - chiede il Papa - a tutti gli atti di terrorismo che estabilizzano la pace e la solidarietà umana». Il suo Profondo cordoglio per le vittime dei terribili attentati a Mumbai il Papa lo ha affidato a un telegramma a firma del cardinale segretario di Stato, Tarcisio Bertone, indirizzato al cardinale arcivescovo di Bombay, Oswald Gracias. Questi atti, si legge nel messaggio, «offendono gravemente la famiglia umana e destabilizzano fortemente la pace e la solidarietà necessarie a costruire una civiltà degna della nobile vocazione dell'uomo ad amare Dio e il prossimo».
Il primo ministro britannico Gordon Brown ha definito «atroci» gli attentati di Mumbai, affermando che la Gran Bretagna darà tutto l'appoggio necessario all'India, e che la strage avrà una «risposta vigorosa».
Dure condanne vengono anche dal mondo musulmano. L'Iran, ha dichiarato il portavoce del ministero degli Esteri di Teheran, Hassan Ghashghavi, citato dall'agenzia ISNA, è contrario ad ogni forma di terrorismo e coopererá alla lotta contro questi «atti malvagi». Vuole favorire una politica che sostenga i musulmani moderati l'associazione degli Intellettuali Musulmani, che prende posizione sull'attacco che ha provocato un centinaio di morti in India. «L'Islam è una religione di pace e di dialogo», sottolinea Karim Mezran, segretario generale dell'associazione e docente alla John Hopkins University. Servono dunque «misure più drastiche contro tutti i gruppi che si richiamano all'ideologia fondamentalista, che predica l'odio e lo scontro», ma «sarebbe un grave errore - avverte - criminalizzare tutti i musulmani».
Il governo degli Emirati Arabi Uniti ha condannato gli attentati, considerati un «crimine riprovevole». Il governo di Abu Dhabi ha assicurato il proprio sostegno all'India nella sua lotta contro il terrorismo. Circa l'80 per cento dei cittadini stranieri che vivono negli Emirati Arabi sono di nazionalità indiana.
Una «ferma condanna agli odiosi attacchi terroristici di Mumbai» è arrivata in mattinata dal premier turco Recep Tayyip Erdogan, che in una lettera indirizzata alla sua controparte indiana Manmohan Singh ha confermato «l'impegno della Turchia a rafforzare la cooperazione con l'India nella lotta al terrorismo». Erdogan è da poco rientrato dall'India, dove nel fine settimana, nel corso di una visita ufficiale di due giorni, ha avuto un colloquio con Singh.
Il presidente dell'Autorità Palestinese Abu Mazen, incontrando i giornalisti dopo il colloquio con Giorgio Napolitano ha condannato nel modo più fermo gli attentati di Mumbai estendendo il rifiuto della violenza anche alle «azioni che possono colpire questa zona per iniziative irresponsabili di componenti del popolo palestinese». Abu Mazen ha espresso le sue condoglianze per la vittima italiana in India e ha aggiunto: «Condanniamo con tutte le forze questa azione di violenza ed ogni azione di terrorismo a prescindere di chi siano gli autori e le vittime. Crediamo che gli obiettivi di pace si possano perseguire solo con il negoziato e non con la violenza».
Un crimine che non può essere tollerato. Così il presidente del Parlamento europeo Hans-GertPoettering in una nota condanna gli attentati di Mumbai, confermando che la delegazione di deputati e funzionari è sana e salva presso il consolato francese. «Esprimo una forte e netta condanna nei confronti di questi tragici attacchi terroristici che hanno causato più di 100 morti e alcune centinaia di feriti. Questo è un crimine che non può essere assolutamente tollerato. Il terrorismo - dice Poettering - costituisce una delle più gravi minacce alla sicurezza, alla stabilità e ai valori democratici della comunità internazionale. A nome del Parlamento europeo esprimo la mia solidarietà al popolo e alle autorità indiane. Siamo vicini ai familiari delle vittime in questo momento di lutto. Dobbiamo impiegare tutte le risorse che lo Stato di diritto ci mette a disposizione per sconfiggere insieme il terrorismo definitivamente».
