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Banca d'Inghilterra: un taglio drastico per aggredire la crisi

di Marco Niada

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4 dicembre 2008
Blog / Londra cosmopoli (di Marco Niada)

La Banca d'Inghilterra ha deciso di continuare nella politica aggressiva di tagli ai tassi di interesse riducendo il costo del danaro di un intero punto percentuale al 2%, il livello più basso dal 1951 (fissato addirittura nel 1939) e, comunque, il pavimento inviolato dalla fondazione della Banca d'Inghilterra nel lontano 1694. Qualsiasi taglio successivo non avrebbe precedenti nella storia del Paese. Ciò la dice lunga sul peggioramento in atto dell'economia britannica.
La decisione è giunta sulla scia di altre pessime notizie in campo immobiliare, con l'indice Halifax dei prezzi delle case che ha segnato in novembre una flessione su base annua del 14,9%. Numerosi esperti prevedono per il prossimo anno un ulteriore calo dei prezzi degli immobili compreso tra il 20% e il 30%. Altra brutta sorpresa colta dalle statistiche è stata costituita dalle vendite di auto in novembre, che hanno registrato un tracollo del 36,9%. La Banca d'Inghilterra ha motivato la decisione del taglio dicendo che continua a essere preoccupata dalla debole domanda al consumo, dal continuo calo dei prezzi delle case e dalla caduta degli investimenti delle imprese. Con la mossa di oggi la Banca centrale britannica ha tagliato i tassi di ben due punti e mezzo in due mesi mostrando chiaramente preoccupazione sul futuro dell'economia. Numerosi economisti sono ormai concordi nel sostenere che la recessione sarà più lunga e profonda di quanto inizialmente previsto. Quanto ora le banche siano deciso a passare i tagli ai consumatori è da vedere anche perchè devono tenere un equilibrio tra creditori e depositanti i cui risparmi devono essere decentemente remunerati in un periodo di tassi rasoterra. Brendan Barber, leader del Tuc, il sindacato britannico, ha chiesto alle banche di aprire i rubinetti del credito e tagliare a propria volta i tassi per aiutare la gente comune. Altro difficile equilibrio da mantenere è quello della sterlina, che su aspettative di tassi in continuo calo ha perso fortemente terreno, toccando nuovi minimi: sull'euro ha segnato il record di 0,8655 pence, mentre sul dollaro ha segnato il minimo da 6 anni a 1,4471 cents.

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