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Un processo positivo che si deve dare però un limite geografico e culturale: l'Europa non si deve estendere fino a comprendere la Turchia perché troppo diversa da essa.
Poi aveva parlato dei pericoli per l'Occidente. Minacce che erano anche dentro il mondo occidentale stesso: «Il rischio maggiore per l'Occidente, inteso come Stati Uniti ed Europa, sarà il declino delle responsabilità sociali. Vedo le giovani generazioni sempre meno interessate al benessere della comunità e troppo coinvolte dal proprio interesse personale. Questo è un tema (poi ripreso in un saggio successivo "Who are we?, Chi siamo? sulla perdita dei valori americani) che potrebbe causare seri danni in futuro». Una profezia che dopo la crisi dei subprime, della finanza d'assalto e della mancanza di regole morali a Wall Street, delle frodi da 50 miliardi di dollari di Madoff, sembrano di una attualità sconvolgente.
Problemi interni di "decadenza" che avrebbero potuto essere sfruttati da Nazioni concorrenti, come la Cina, una Nazione "aggressiva", che ha scelto di importare l'economia di mercato dimenticando la democrazia liberale. E un Paese sempre più in conflitto con gli Usa.
Poi elencò prima delle Torri Gemelle che sarebbero state abbattute da li a quattro mesi, del pericolo del terrorismo islamico, un pericolo sempre in agguato, che trova complicità in Paesi come l'Afghanistan (KAbul disse non Baghdad). «Il terrorismo islamico è un problema reale. Non si tratta, però, di uno scontro tra civiltà. L'Arabia Saudita, ad esempio, è un Paese islamico e un buon amico degli Stati Uniti. Bisogna cambiare la prospettiva: il problema di fondo di molti Paesi a maggioranza islamica è di tipo demografico. Il boom delle nascite ha aumentato enormemente la percentuale di giovani, rispetto al totale della popolazione, e quando si è giovani si è portati alla militanza estremistica, a scegliere posizioni radicali. Ecco perché il terrorismo islamico è un problema da affrontare con molta attenzione, evitando generalizzazioni pericolose». Parole che avrebbero dovuto far riflettere la dirigenza americana, politica ed economica, e che invece non vennero ascoltate.