«Sono amareggiato e dispiaciuto.
Spero che la vicenda sia ricondotta al buon senso».
L'ing. Mario Saraceno è l'amministratore unico del Gruppo Irem Spa, società della zona industriale siracusana con un volume d'affari da 220 milioni di euro l'anno. Non vuole commentare le proteste dei lavoratori inglesi contro la sua società che ha vinto un'asta come sub contractor dell' americana Jacobs, chiamata a sua volta da Total per realizzare un impianto di desolforazione all'interno della raffineria. Manodopera altamente specializzata, quella siracusana, che lavora in tutto il mondo realizzando impianti chimici e petrolchimici per gasdotti e per la produzione di energia per conto di multinazionali come Eni, Total, Tecnimont, Technip. Eppure centinaia di operai inglesi stanno protestando. Sfilano davanti la raffineria perchè chiedono il lavoro.
Un appalto da quasi 18 milioni di euro che dovrà essere completato in soli quattro mesi. «Dati i tempi molto ristretti – ha affermato Saraceno – era difficile far lavorare squadre miste, composte anche da operai del luogo. Oggi ci sono già 93 nostri operai e ne arriveranno presto altri 150-200 circa. Operai italiani e portoghesi, che lavorano con noi da anni. Ma per tutti i servizi, la logistica, dagli alloggi al trasporto, ci siamo rivolti a ditte del luogo. Inoltre con noi lavorano in totale circa venti inglesi, tra impiegati e operai».