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Russia: l'avvocato ucciso a causa del suo impegno a favore dei ceceni

di Antonella Scott

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20 gennaio 2009
L'uccisione di Stanislav Markelov (Foto Afp)

Il Procuratore generale russo, Jurij Chajka, ha assunto personalmente il controllo delle indagini sull'assassinio di Stanislav Markelov, l'avvocato 34enne ucciso ieri a Mosca insieme a una stagista di 24 anni, Anastasia Baburova. Ma il quotidiano Izvestija fa la lunga lista degli omicidi senza risposta legati in qualche modo alla repubblica cecena e si chiede, titolando in prima pagina: Chi sarà il prossimo?
E' quasi certo, ormai, che la morte di Markelov sia legata alla sua attività professionale. L'avvocato ieri aveva appena concluso una conferenza stampa in cui si era impegnato a continuare la lotta perché l'ex colonnello russo Jurij Budanov, scarcerato per buona condotta il 15 gennaio scorso, tornasse in prigione. Nel 2000 Budanov aveva ucciso, dopo averla violentata, una ragazza cecena di 18 anni, Elsa Kungajeva. Markelov riuscì a portarlo in tribunale: il primo ufficiale russo sotto processo per abusi contro civili. L'ex colonnello ammise di aver ucciso Elsa, spiegando però di aver agito preso dalla furia, mentre la interrogava. Lei, disse Budanov, faceva parte della guerriglia cecena, era un cecchino. Budanov non potè provare le accuse, ma venne condannato soltanto a dieci anni, scatenando le proteste di varie organizzazioni per i diritti umani. La settimana scorsa, il rilascio.
C'è chi sostiene che la morte dell'avvocato Markelov possa essere legata ad altri casi che seguiva, un ceceno tenuto "in condizioni disumane" in un carcere russo, un reporter picchiato selvaggiamente vicino a Mosca per la sua attività in favore dell'ambiente. Non è neppure chiaro se Anastasia Baburova – morta nella notte in ospedale dopo essere rimasta ferita alla testa – fosse nel mirino dell'assassino, o se sia morta solo per aver cercato di proteggere Markelov. In ogni caso, il suo nome la lega ad Anna Politkovskaja, la giornalista uccisa a Mosca nell'ottobre 2006. Anna, nei suoi libri, aveva denunciato la storia di Elsa, come tante altre. Anastasia, la stagista uccisa ieri, lavorava nello stesso giornale, Novaja Gazeta. E si occupava dei gruppi neonazisti che stanno crescendo in Russia. Quelli per i quali l'ex colonnello Budanov è un eroe.

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