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Bolivia: si vota la nuova costituzione

dal nostro corrispondente Roberto Da Rin

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25 gennaio 2008
Le votazioni in corso nella periferia di La Paz, Bolivia (Reuters)

BUENOS AIRES – Una sola cosa č condivisa da tutti: l'importanza del referendum boliviano di oggi. «Č un giorno storico per la democrazia boliviana», ha detto il presidente Evo Morales. Sull'altro fronte l'opposizione anti-Morales, guidata dal prefetto di Santa Cruz de la Sierra, Ruben Costas, grida al sopruso. Sullo sfondo le compagnie petrolifere internazionali, operative in Bolivia per estrarre gas. Anche loro guardano con grande attenzione al voto di oggi e temono una nuova ondata di nazionalizzazioni.
Al referendum viene chiesto un "si" o un "no" alla nuova Cotituzione che consentirebbe la possibilitį di rielezione di Morales fino al 2014. E poi, di fatto, un "si" o un "no" all'avvio delle politiche di nazionalizzazione energetica. Proprio nei giorni scorsi Morales ha nazionalizzato la compagnia Chaco, del gruppo Bp (British petroleum) e ha lanciato una minaccia: «Adotteremo gli stessi provvedimenti con altri gruppi che non rispettano le leggi boliviane». La linea dell'opposizione é invece quella di continuare ad assegnare al mercato e alle compagnie petrolifere internazionale l'estrazione e la vendita di gas.

In veritį il gas boliviano, straordinaria risorsa energetica, vive comunque un momento critico: il Brasile, primo acquirente, ha annunciato pochi giorni fa che ridurrį le importazioni a 22-24 milioni di metri cubi di gas, dagli attuali 30-40milioni di metri cubi. Una cattiva notizia per La Paz, anche se l'Argentina aumenterą da 3 a 6,5 i milioni di metri cubi acquistati. L'incremento argentino non compensa infatti la riduzione di quelli brasiliani.
Il voto di oggi non č solo un'indicazione sull'utilizzo del gas, č anche l'ultima tappa di un lungo braccio di ferro tra due Bolivie sempre pił lontane: quella povera, degli altopiani, abitata principalmente dagli indios, a favore di Morales. E quella ricca delle regioni piś industrializzate, di etnia bianca, che nel 2008 hanno effettuato e vinto referendum regionali in cui chiedono ampia autonomia finanziaria, fiscale e legislativa.
La Bolivia vive quindi una grande conflittualitį interna. Il progetto del Governo in carica č una vera e propria rifondazione del Paese che dia piś diritti sociali ai 9 milioni di poveri del Paese. E piś riconoscimenti agli indios.
L'opposizione considera invece pericoloso, oltre che intraprendere politiche di nazionalizzazione, affratellarsi con il Venezuela di Hugo Chavez e l'Ecuador di Rafael Correa.

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