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Gaza, attacco di terra in corso.
In campo le Nazioni Unite

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4 gennaio 2009
L'avanzata delle truppe israeliane all'interno della Striscia di Gaza trasmessa dalla televisione Sky News

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Le condanne di Francia e Gran Bretagna
La Francia, da parte sua, ha espresso una dura «condanna per l'offensiva terrestre contro Gaza», ritenendo che questa «escalation militare pericolosa, che complica gli sforzi intrapresi dalla comunità internazionale» per ottenere un cessate il fuoco. Lo ha dichiarato sabato sera il ministero degli Esteri francese. Anche Londra ha rinnovato il suo appello per un cessate il fuoco immediato nella Striscia. Il ministro degli Esteri britannico, David Miliband, ha detto che l'offensiva terrestre israeliana dimostra che è quanto mai urgente un cessate il fuoco immediato

La posizione dell'Amministrazione Bush: Israele ha il diritto di difendersi
Israele ha il diritto di difendersi dagli attacchi di Hamas: su questo punto l'Amministrazione Usa (il presidente George W. Bush è stato informato costantemente sugli sviluppi delle operazioni) non ha dubbi e lo ripete da sempre, senza ambiguità. Molto probabilmente, si dice a Washington, verrà occupata soltanto la fetta più a nord della Striscia, senza entrare a Gaza City, per impedire il lancio di razzi Kassam contro città israeliane del sud, come Sderot. Al Pentagono si lascia intendere che gli Stati Uniti erano stati informati dell'imminenza dell'attacco. Nei giorni scorsi il capo di stato maggiore delle forze armate israeliane, il generale Gabi Ashkenazi, aveva infatti già annunciato al suo collega americano Mike Mullen l'imminenza dell'offensiva contro Hamas. L'attacco di terra quindi non ha sorpreso Washington, secondo cui le colpe iniziali sono di Hamas, non di Israele.

No comment di Obama
Barack Obama ha rifiutato di commentare l'offensiva di terra portata avanti da Israele nella Striscia di Gaza. Il presidente eletto degli Stati Uniti «sta tenendo sotto stretta osservazione gli eventi a livello globale, compresa la situazione di Gaza», ha detto il portavoce per le questioni di sicurezza nazionale Brooke Anderson in una nota. Anderson non ha comunque fatto commenti sulle violenze a Gaza e, usando una frase più volte ripetuta da Obama e dalla sua squadra, ha ribadito che «c'è un solo presidente per volta e intendiamo rispettare questa realtà». Obama presterà infatti giuramento e si insedierà alla Casa Bianca il prossimo 20 gennaio.

Distrutta una moschea a Beit Lahia: 16 morti, decine di feriti
È di almeno 16 morti il grave bilancio delle vittime palestinesi dell'attacco israeliano contro una moschea (Ibrahim al-Maqadmé ) nell'ora di preghiera a Beit Lahia, nel nord della Striscia di Gaza. Tra le vittime anche quattro bambini, di cui due fratelli di 10 e 12 anni. Le vittime si trovavano all'interno dell'edificio andato completamente distrutto. Oltre 60 persone sono rimaste ferite, alcune sono in condizioni molto gravi. Al momento dell'esplosione (poco prima delle 17 ora italiana), che secondo Al Jazeera sarebbe stata causata da un colpo di artiglieria e secondo altre fonti da un missile, all'interno della moschea si trovavano oltre cento fedeli. Seconto Al Jazeera, il bilancio complessivo delle vittime degli attacchi israeliani sarebbe ora di 457 morti e oltre 2300 feriti.

L'artiglieria in azione dal pomeriggio
L'artiglieria israeliana era entrata in azione nel pomeriggio. I colpi d'artiglieria, secondo testimoni dai due lati della frontiera, erano iniziati alle 16,30 locali (le 15,30 italiane) e le granate piovute in particolare su Beit Hanun e a Jabaliya, nel nord del territorio palestinese. Una grossa esplosione era stata sentita a Gaza City e diverse altre a ridosso del confine con Israele.

Pioggia di razzi su Ashdod e Ashkelon
La risposta di Hamas era stata affidata al lancio di razzi: dopo i 36 di venerdì, ne erano stati lanciati altri 15 questa mattina. Almeno tre persone sono rimaste leggermente ferite ad Ashdod, sulla costa meridionale mediterranea d'Israele. L'ordigno ha centrato un edificio residenziale di otto piani. Un secondo razzo ha invece colpito un'abitazione deserta ad Ashkelon, una ventina di chilometri più a sud: la palazzina si è incendiata, ma non si sono registrate ulteriori conseguenze. Entrambe le città sono già state più volte prese di mira dagli attacchi lanciati da Gaza, così come le località di Sderot e Beersheva, nel deserto del Negev. (aggiornato alle ore 1,00)

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