SHANGHAI - La Cina scavalca la Germania e diventa la terza potenza economica del mondo. Il sorpasso è avvenuto grazie a una revisione al rialzo dei dati macroeconomici del 2007. Secondo quanto annunciato ieri dall'ufficio statistico di Pechino, il Pil 2007 è stato pari a 3.380 miliardi di dollari, contro 3.320 miliardi (utilizzando un cambio medio) realizzato dalla Germania.
Dopo il sorpasso dell'Italia e dell'Inghilterra, quello di Bonn era nell'aria, e la correzione della performance economica cinese nel 2007 l'ha solo anticipato. La settimana prossima, infatti, Pechino annuncerà i dati macroeconomici del 2008: visto lo spazio esiguo che già separava il Pil cinese da quello tedesco, la conquista della terza posizione nella classifica globale sembrava un fatto scontato.
Davanti alla Cina restano, in seconda posizione il Giappone, e in prima fila gli Stati Uniti. Ma il balzo alla testa del ranking è solo questione di tempo. «Se nei prossimi vent'anni la Cina continuerà a crescere allo stesso tasso registrato nell'ultimo ventennio, finirà per scavalcare anche l'America. Accadrà sicuramente, resta solo da vedere quando» avverte Tim Condon, economista di Ing Group. Ma al di là delle questioni di prestigio internazionale, la robusta revisione al rialzo operata dagli addetti alla contabilità nazionale di Pechino ha un significato ben più importante, che potrebbe ripercuotersi sulla perfomance congiunturale cinese del 2008. Un Pil 2007 più alto rispetto al dato originario (che fu calcolato esattamente un anno fa), almeno teoricamente, dovrebbe ridurre il tasso di crescita dell'anno successivo.
Un tasso di crescita che, nonostante la frenata registrata dalla Cina nell'ultima parte del 2008, secondo le stime dovrebbe attestarsi poco al di sopra del 9 per cento. Dopo cinque anni consecutivi di espansione a due cifre, quindi, lo sviluppo economico cinese tornerà al numero singolo.