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A Berlino concordi nel regolamentare
i mercati finanziari.
Berlusconi: «In Italia situazione migliore»

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L'incontro è in preparazione del G20 che si terrà a Londra il 2 aprile

Stretto controllo su tutti i prodotti finanziari, lotta ai Paradisi fiscali, impegno comune nella tutela della concorrenza, più risorse al Fondo monetario internazionale (che andrebbero raddoppiate). Sono i principali punti su cui si basa l'accordo raggiunto al vertice pre-G20 di Berlino. I rappresentanti delle principali economie dell'Unione europea, dunque, si presenteranno al G20, che aprirà i battenti a Londra il 2 aprile, con la richiesta di un'ampia regolamentazione dei mercati finanziari. Obiettivo: una nuova architettura finanziaria mondiale. Serve «un nuovo accordo mondiale - ha ricordato il premier britannico, Gordon Brown nel corso della conferenza stampa conclusiva del vertice - Oggi abbiamo deciso che dobbiamo fare molto di più (di quanto fatto finora, ndr) e abbiamo deciso di restare uniti per fare quello che io chiamo un new deal globale. La priorità è salvaguardare i posti di lavoro».ù

Sarkozy: Londra è l'ultima possibilità

«Non abbiamo scelta, servono misure strutturali. Siamo tutti consapevoli che questa (il vertice di Londra del G20, ndr) è la nostra ultima possibilità. Non possiamo permetterci di fallire» ha spiegato, sulla stessa linea del collega inglese, il presidente francese Nicolas Sarkozy (che ha anche annunciato che la decisione su una fusione tra la Caisse d'Epargne e la Banque Populaire verrà presa questa settimana) .

Il preincontro negli Usa

I leader europei stanno pensando di effettuare un viaggio negli Usa prima del vertice di Londra di inizio aprile. «Probabilmente - ha anticipato il presidente del Consiglio italiano, Silvio Berlusconi - faremo anche una puntata in America per concordare con l'amministrazione americana le decisioni finali del G20». Quanto all'intesa raggiunta a Berlino, «l'accordo è totale, dobbiamo agire in modo coordinato, dobbiamo abrogare le vecchie regole del passato e riscrivere "global legal standard", nuove regole che valgano per tutti. Inoltre non dobbiamo cadere nella tentazione del protezionismo». E poi, con riferimento al caso italiano, Belusconi ha riconosciuto che «la situazione è migliore nel mio Paese rispetto alle difficoltà che ho sentito oggi al vertice. L'Italia ha un sistema bancario solido, non ci sono titoli tossici, il nostro Paese è un popolo di risparmiatori, in Italia il lavoratore che perde il lavoro percepisce il 70% della retribuzione principale, il governo italiano si è mosso con tempostività assoluta, mettendo a disposizione 40 miliardi di euro per la risoluzione della crisi». Infine, sui Tremonti bond, il premier ha affermato: «Abbiamo messo a disposizione una somma importante. Ad oggi nessuna banca ha ritenuto di dover approfittarne per aumentare il proprio patrimonio. Non abbiamo notizie di decisioni prese da una banca italiana di voler usufruire di questa disponibilità. Noi continuiamo a insistere che ci sono delle buone condizioni».

Nessun rischio default in Europa

La strategia del gruppo Ue è chiara: nessun mercato finanziario, nessun prodotto finanziario, nessun segmento importante dei mercati finanziari deve essere lasciato senza regolamentazione, senza sorveglianza. Ma la situazione, per quanti riguarda l'Europa, è ad oggi sotto controllo: «Non vedo il rischio di default da parte di alcun Paese della zona euro» ha detto Jean Claude Juncker, presidente dell'Eurogruppo, che sul fronte dei pagamenti ha escluso l'esistenza di un pericolo imminente.

All'incontro tedesco hanno partecipato, oltre al premier britannico, al presidente francese e al presidente del Consglio italiano, il primo ministro ceco, Mirek Topolanek (la Cecoslovacchia è il Paese che ha la presidenza di turno della Ue), il primo ministro olandese Jan Peter Balkenende, il capo del governo spagnolo José Luis Rodriguez Zapatero (il quale ha chiarito che l'acquisto di Endesa da parte di Enel non rappresenta un problema: «Si tratta di un tema che riguarda imprese private. Comunque i rapporti tra imprese e tra governi di Italia e Spagna sono molto positivi»), più i rispettivi ministri delle Finanze. A fare gli onori di casa, la cancelliera tedesca Angela Merkel.

Svizzera assente al G20

La Svizzera non figura nella lista dei partecipanti al prossimo G20, che definirà anche le strategie da adottare nei confronti dei paradisi fiscali. Lo ha reso noto il portavoce del dipartimento federale delle finanze elevetico. (An.C)

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