La Corea del Nord è sul punto di lanciare un missile con satellite nello spazio. In una nota affidata alla Kcna, l'agenzia di stampa del regime, Pyongyang spiega che si stanno portando avanti le operazioni di preparazione dell'operazione che, in base alle valutazioni degli esperti, potrebbe essere il test dei missili a lunga gittata di cui si parla da alcune settimane.
«Attualmente è in corso a pieno ritmo la preparazione di un test di lancio per scopi di comunicazione satellitare», si legge nel dispaccio dell'agenzia.
La Corea del Nord ha in arsenale missili a medio raggio già dallo scorso anno, come parte dei suoi piani di rafforzamento degli armamenti.
Si tratta, secondo il 'libro bianco' della Difesa sudcoreana, di una gamma di missili balistici intermedi capaci di percorrere fino a 3.000 chilometri - abbastanza per raggiungere le coste settentrionali dell'Australia - e trasportare testate nucleari fino a 650 chilogrammi. Il rapporto, riferisce l'agenzia sudcoreana Yonhap, non precisa il numero di armi disponibili a medio raggio, ma osserva che la Corea del Nord ha «lavorato all'uso operativo dal 2007» e ha iniziato i piani di sviluppo alla fine degli anni Novanta.
Pyongyang, che secondo relazioni dei servizi di intelligence, potrebbe testare un missile a lunga gittata entro fine mese, ha da ultimo rivendicato il diritto ai suoi programmi di «attività spaziale pacifica», pur ricevendo un duro monito da parte del segretario di Stato americano, Hillary Clinton.
A luglio del 2006, la Corea del Nord ha lanciato quello che è considerato un Taepodong-2, testata a lunga gittata, mentre ad agosto del 1998, è stata la volta di un Taepodong-1, missile che ha sorvolato il Giappone per inabissarsi nelle acque del Pacifico senza provocare danni.
La Cina «ha preso atto» dell'annuncio di un prossimo lancio di un satellite da parte della Corea del Nord, che altri Paesi sospettano nasconda la volontà di condurre un test di un missile a lunga gittata.
«I colloqui a sei (sul disarmo nucleare della Corea del Nord) stanno facendo progressi e ci auguriamo che le parti interessate proseguano su questa strada», ha detto un portavoce del ministero degli Esteri cinese. La Cina spera che «tutte le parti in causa continuino a lavorare per la pace e la stabilità nella penisola coreana e in tutta la regione», ha aggiunto il portavoce. Ai colloqui a sei partecipano le due Coree, la Cina, gli USA, il Giappone e la Russia.