Il patriarca di Mosca e di tutte le Russie, il metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill, è stato intronizzato oggi nella Cattedrale di Cristo Salvatore. Kirill è il nuovo capo della Chiesa Ortodossa russa dallo scorso 27 gennaio, quando è stato scelto dal Conclave superando la concorrenza di Kliment di Kaluga e Borovsk. Questa mattina è salito al Soglio durante una cerimonia solenne indicata in russo con la parola «Intronisazia». «Axios, axios, axios» - «è degno» in greco - hanno esclamato i circa 4mila ospiti della cerimonia, dignitari ortodossi con abiti dorati, rappresentanti di altre confessioni, responsabili politici e semplici credenti riuniti all'interno della cattedrale del Cristo Salvatore, in pieno centro di Mosca. Tra i presenti alla cerimonia anche il presidente russo Dmitri Medvedev e il premier Vladimir Putin. Il 16esimo Patriarca di Mosca e di tutte le Russie, Kirill - al secolo Vladimir Gundiaiev - è nato il 20 novembre 1946 a Leningrado, come il capo di stato Dmitri Medvedev, il premier Vladimir Putin e il suo predecessore Alessio II. Ha 62 anni. In precedenza ricopriva il ruolo di ministro degli Esteri della Chiesa Ortodossa russa. E' particolarmente noto nel Paese come telepredicatore e il suo volto è familiare al pubblico grazie a una serie di apparizioni nei programmi tv. E' stato lui ad officiare i funerali del defunto Alessio II, lo scorso dicembre, nonchè del primo presidente russo Boris Eltsin (all'epoca Alessio era già malato). Nel dicembre 2007 Kirill ha guidato uno dei rari incontri di una delegazione ortodossa russa da Benedetto XVI in Vaticano. Ed è noto il suo ottimismo crescente per un miglioramento delle relazioni con Roma e anche la sua posizione ferma sui temi come l'eutanasia: di recente ha scritto una lettera al Granduca Henri di Lussemburgo che il primo dicembre si è rifiutato di firmare una legge sulla «dolce morte». Norma che è stata comunque adottata dal Parlamento lussemburghese. «Sono convinto che la fedeltà ai valori tradizionali dei popoli del continente europeo ci aiuterà a preservare le fondamenta stesse della nostra casa comune», ha specificato nella missiva Kirill. E questo potrebbe essere anche uno dei punti forti del dialogo con Roma. Il nuovo patriarca guiderà una chiesa che conta almeno 165 milioni di fedeli in tutto il mondo. Il suo ruolo sarà particolarmente strategico nei rapporti con la Chiesa cattolica. Il tanto agognato incontro tra Alessio II e il Papa infatti, non si è mai tenuto e ora la cristianità torna a guardare a un evento epocale.