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È probabile che la comunità internazionale non riuscirà ad esprimersi con una voce sola e che di fronte a una platea composta da capi di Stato, ministri degli Esteri, leader di organizzazioni internazionali a emergere sarà invece la nuova Amministrazione americana. La conferenza per Gaza potrebbe insomma trasformarsi in un palcoscenico, un trampolino per il nuovo corso statunitense nella zona euro-mediterranea. Per il Segretario di Stato americano Hillary Clinton - in carica da poco più di un mese - la conferenza di Sharm sarà solo una tappa di un più ampio tour in Europa e Medio Oriente - Bruxelles, Egitto, Israele, Ankara le tappe prestabilite - ma si protrarrà per tutta la settimana, a sottolineare l'interesse americano per un nuovo corso politico condiviso. Ora si attende di capire quanto spazio di manovra lascerà agli Stati Uniti la Russia di Dimitri Medvedev, interessata a recuperare la propria influenza nell'area. (P. F.)