Meno acciaio cinese nel mondo. La Cina, principale produttore mondiale, quest'anno potrebbe esportare l'80% in meno di acciaio a causa della recessione mondiale. La stima viene dall'Associazione cinese dei produttori di ferro e acciaio. «La situazione delle esportazioni è molto preoccupante», dice Shan Shanghua, segretario generale dell'associazione.
Le stime sono state riviste al ribasso in seguito al drastico calo del 52% delle spedizioni via nave nei primi due mesi del 2009. I produttori di acciaio cinese devono scontare anche una diminuzione della domanda interna del 14%, con un conseguente drastico calo dei prezzi. Le acciaierie cinesi, ha spiegato Shan, stanno ora studiando delle misure per razionalizzare e ridurre la produzione visto che le scorte di magazzino sono aumentate del 38% alla fine di febbraio.
«Al momento - ha commentato un analista di Goldman Sachs - non prevediamo nessuna crescita per la produzione di acciaio grezzo cinese nel 2009». Goldman Sachs ritiene che ci sarà nei prossimi mesi una diminuzione dei prezzi del 40% sui contratti di vendita di ferro e acciaio. Peggio di una precedente recente stima che ipotizzava delle quotazioni sui prezzi dei contratti del 30 per cento. I produttori di acciaio cinese si attendono comunque dei benefici dal piano di stimolo lanciato dal Governo per sostenere le aziende del settore.
Banca Mondiale: la crescita 2009 rallenta al 6,5%
Intanto, sempre sul fronte congiunturale, La Banca Mondiale ha di nuovo tagliato le previsioni di crescita economica per la Cina per l'esercizio in corso, portandole al 6,5% dal precedente 7,5 per cento. «Mentre la crisi mondiale si intensifica - è scritto nella nota dell'istituto che conferma il delicato momento dell'economia della superpotenza asiatica - le esportazioni cinesi sono severamente calate, mettendo sotto pressione gli investimenti delle imprese e l'impiego del settore industriale». (Ri. Ba.)