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Gran Bretagna: inflazione a doppia faccia

di Nicol Degli Innocenti

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24 marzo 2009
© Reuters
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Inflazione zero in Gran Bretagna: l'attesa e temuta deflazione sta arrivando. Secondo i dati resi noti stamattina, martedi 24 marzo, dall'Office of National Statistics (Ons) l'indice dei prezzi al dettaglio (Rpi) e' sceso a zero in febbraio, per la prima volta da 49 anni. La causa e' la strategia di riduzione dei tassi della Banca d'Inghilterra: l'Rpi comprende infatti anche il costo dei mutui immobiliari, che negli ultimi mesi si sono drasticamente ridotti.

L'altro dato sull'inflazione reso noto oggi, pero', l'indice dei prezzi al consumo (Cpi), racconta un'altra storia. Il Consumer price index, il classico paniere che comprende i generi alimentari ma esclude i mutui, e' salito al 3,2% in febbraio dal 3% registrato in marzo. Un aumento inatteso a oltre un punto sopra il tasso di inflazione programmato, che ha costretto Mervyn King a seguire le regole e scrivere un'altra lettera di spiegazioni al cancelliere Alistair Darling, la quinta da quando e' governatore della Banca d'Inghilterra.

Si tratta del primo aumento dell'inflazione da cinque mesi, mentre gli economisti avevano previsto un calo al 2,6 per cento. Il Cpi aveva toccato il massimo del 5,2% in settembre. Secondo l'Ons l'incremento e' stato dovuto soprattutto all'aumento dei prezzi dei generi alimentari. L'indebolimento della sterlina inoltre ha impedito ai consumatori britannici di ricevere i benefici del calo dei prezzi di molte materie prime.

Nonostante la sorpresa del dato di febbraio, le prospettive sono di un continuo rapido calo dell'inflazione, ha dichiarato King, dato che la domanda e' in flessione, l'economia rallenta e le compagnie che forniscono sia elettricita' che gas stanno riducendo i prezzi delle bollette. "E' probabile che nel prossimo anno l'inflazione Cpi scenda sotto l'obiettivo programmato," ha detto il governatore. Il messaggio implicito e' quindi che la Banca d'Inghilterra manterra' i tassi d'interesse al minimo storico dello 0,5% per diverso tempo e proseguira' con la sua strategia di quantitative easing, la creazione di moneta virtuale per rilanciare l'economia e arginare gli effetti negativi della recessione.

"Il quadro generale resta invariato, la deflazione e' in arrivo, - ha commentato stamani Vicky Redwood, UK economist di Capital Economics. – Dopo tutto l'indice Rpi a zero in febbraio e' il piu' vicino possibile alla deflazione. Il calo dei prezzi dell'energia e dei generi alimentari spingera' il tasso Rpi a una cifra negativa molto presto."

24 marzo 2009
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