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VISTI DA LONTANO / Il Papa e i preservativi, reazione graffiante di Le Monde

di di Elysa Fazzino

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18 marzo 2009

Affondo dei media esteri sulle polemiche scatenate dalle frasi del Papa, secondo il quale il preservativo aggrava il problema dell'Aids. Reazioni veementi soprattutto in Francia, dove lo stesso ministero degli Esteri ha espresso «viva preoccupazione» per affermazioni che «mettono in pericolo la salute pubblica e gli imperativi di protezione della vita umana».

Le Monde titola in prima pagina: «Preservativo: Benedetto XVI più integralista di Giovanni Paolo II» e pubblica una vignetta del disegnatore satirico Plantu: un Cristo su una barca che fa il miracolo della distribuzione dei preservativi e li distribuisce sorridendo agli africani, dietro un Benedetto XVI che commenta rassegnato «Buffonate!» e dietro ancora un vescovo Richard Williamson negazionista non solo dell'olocausto ma anche dell'Aids: «…e poi l'Aids non è mai esistito».

Sulla home page del suo sito web Le Monde sottolinea le «numerose condanne» arrivate dal mondo politico e dalle organizzazioni che lottano contro l'Aids. In un editoriale, «Il Papa e l'Aids», il quotidiano francese giudica «gravissimo e irresponsabile» affermare che il preservativo aggravi la pandemia, accusa il Papa di irrigidire la posizione della Chiesa, denuncia uno «spirito di chiusura» e la crescente incomprensione dei fedeli nel mondo intero.

Libération apre il sito con la condanna: «Il Papa messo all'indice dopo le dichiarazioni sul preservativo» e riporta decine e decine di reazioni sdegnate dei suoi lettori. Valanghe di reazioni anche sul quotidiano conservatore Le Figaro, che spiega: «da sempre il Vaticano sostiene l'astinenza o la fedeltà nel matrimonio come il solo modo di lottare contro la propagazione dell'Hiv… Dei preti e delle suore implicate in questa lotta osano tuttavia rimettere in causa questa ideologia». D'altra parte, il quotidiano La Croix ha pubblicato un articolo nel quale si dice che, pur dubitando che il Papa avviasse un cambiamento di posizione sul preservativo, sul terreno molti preti e suore attendono dalla Chiesa una posizione ufficiale che tenga meglio conto delle realtà cui è confrontata la popolazione. La stessa Chiesa è colpita: in certe diocesi il 60-70% del clero è affetto da Aids.

Il Times di Londra punta i riflettori sulla reazione «disgustata» di chi fa campagna contro l'Aids: il Papa accusato di non avere contatto con la realtà e di incoraggiare pratiche disumane che aumenterebbero la sofferenza. In un commento, l'epidemiologa Elizabeth Pisani afferma che il Papa appare male educato o male intenzionato: i preservativi da soli non fermano il virus Hiv, «ma non lo aggravano». E per chiarezza ribadisce quello che può sembrare ovvio: usare i preservativi nei rapporti sessuali tra persone infette e non infette «dà un importante contributo a ridurre la diffusione» dell'Hiv.

Il Telegraph parla di «rabbia» per le dichiarazioni del Papa, che hanno suscitato la «furiosa» risposta di chi è impegnato a combattere l'Aids. Per il Guardian il Papa ha lanciato un «messaggio sbagliato» e cerca di togliere agli africani comuni una delle poche cose che possono fare per aiutare se stessi. Il sito della Bbc ha un richiamo sulle reazioni francesi: «La Francia castiga il Papa sui preservativi».

El Pais fa il titolo sulla parte meno controversa delle affermazioni del Papa, «il preservativo non è la soluzione» all'Aids», ma nel pezzo cita le reazioni critiche delle associazioni di omosessuali italiane, e in particolare di Arcigay secondo cui la posizione sui preservativi contribuirà a diffondere la malattia. Ma il titolo di apertura del sito è sul fatto che il Papa difende la liturgia cattolica contro le «allegre» celebrazioni africane.

Sulla vicenda c'è un editoriale anche del New York Times: il Papa «ha tutti i diritti di esprimere la sua opposizione all'uso dei preservativi per motivi morali. Ma non merita nessun credito quando distorce risultati scientifici sul valore dei preservativi nel rallentare la diffusione del virus dell'Aids». Il quotidiano Usa definisce gravemente sbagliata l'affermazione secondo cui i preservativi aggravano il problema dell'Aids: «Non ci sono prove che l'uso dei preservativi aggravi l'epidemia, mentre ci sono considerevoli prove che i preservativi, sebbene non siano una panacea, siano di aiuto in molte circostanze».

Il tono è pacato, la conclusione severa: «Appare irresponsabile incolpare i preservativi di aggravare l'epidemia». Grazie all'Ap la notizia gira su tutti i siti Usa. E gli americani reagiscono: «La Chiesa cattolica è ferma al Medio Evo» commenta un lettore sul Wall Street Journal.

18 marzo 2009
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