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Fmi, Pil Italia -4,4% nel 2009, su debito e deficit. Economia globale in recessione, ripresa nel 2010

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22 aprile 2009

Il Fmi vede ancora dense nubi sul futuro dell'economia italiana, penalizzata come tutta l'Europa, dalla crisi. Nel «World Economic Outlook» di primavera, diffuso mercoledì 22 aprile a Washington, il Fondo monetario ha riveduto drasticamente la stima di crescita per l'Italia, abbassandola per il 2009 a -4,4 per cento. Il taglio é di ben 2,3 punti percentuali rispetto al -2,1% stimato soltanto tre mesi fa, a fine gennaio quando era stato diffuso l'ultimo aggiornamento dell'Outlook. Per il 2010 il peggioramento, stimato allo 0,1% in gennaio, é stato portato a -0,4 per cento.

Il Pil mondiale scenderà dell'1,3% quest'anno, stretto nella morsa di «una grave recessione» dovuta a «una massiccia crisi finanziaria» e a «un'acuta perdita di fiducia». È questa la previsione del Fmi che, nel «World Economic Outlook» di primavera, annuncia ufficialmente che ci troviamo nel mezzo della «peggiore recessione globale dalla Grande Depressione» dal 1929. Per il 2010 è previsto soltanto un modesto rimbalzo del pil mondiale dell'1,9%. Si tratta di una pesante revisione rispetto alle stime di gennaio che erano di un +0,5% quest'anno e di un +3% nel 2010.

Anche l'Italia, come il resto del globo, è nella morsa di quella che il Fondo descrive come «la peggiore recessione dalla Grande Depressione» del 1929, innescata da «una massiccia crisi finanziaria» e da «un'acuta perdita di fiducia» a tutti i livelli del sistema economico. Il rapidissimo peggioramento della congiuntura è evidente nel confronto con il Pil 2008 (-1%) e 2007 (+1,6%). Per l'Italia la crisi si tradurrà anche in un balzo in avanti della disoccupazione che continuerà a salire, passando dal 6,8% del 2008 all'8,9% previsto per quest'anno e al 10,5% nel 2010. Il fortissimo calo di prezzo delle materie prime, soprattutto del petrolio, e il collasso della domanda, stanno invece, facendo scendere «in modo molto rapido», anche in Italia le pressioni inflative: il tasso di inflazione é, infatti, previsto allo 0,7% quest'anno, una discesa verticale dal 3,5% del 2008, con un ulteriore lieve assestamento allo 0,6% nel 2010.

Sulla politica di bilancio, il Fondo sottolinea come i Governi di tutto il mondo, con il peggiorare della crisi economica e i crescenti limiti della politica monetaria, abbiano fatto ricorso alla politica fiscale per sostenere la domanda. Oltre a lasciar agire, in Europa, gli stabilizzatori automatici, sono stati varati ampi pacchetti di sostegno congiunturale i cui pieni effetti si faranno sentire nel
2009 e nel 2010. Tuttavia, osserva il rapporto del Fondo, i disavanzi pubblici hanno iniziato a crescere già nel 2008, con un aumento complessivo, nelle economie avanzate, di oltre 2 punti percentuali. Sono in ascesa anche i livelli del debito pubblico a causa del sostegno al settore bancario e in alcuni Paesi lo spazio per le manovre di bilancio viene ulteriormente limitato dall'andamento dei rendimenti sui titoli di Stato, messi sotto pressioni dai timori sulla sostenibilità di lungo termine di manovre così straordinarie.

In Italia «non raccomandiamo ulteriori stimoli fiscali» contro la crisi economica. Lo ha detto Jorg Decressin, capo deglistudi economici nel dipartimento di ricerca del Fondo, a margine della conferenza stampa di presentazione dell'Outlook primaverile. Come in tutti i Paesi con un debito pubblico elevato, gli spazi per manovre anti-crisi aggiuntive «sono limitati» perché «bisogna tenere conto dei rischi sui mercati» e l'Italia, ha sottolineato l'economista, «corre dei rischi».

PAESEPIL 2009PIL 2010
Usa-2,8%0,0%
Eurolandia-4,2%-0,4%
- Germania-5,6%-0,1%
- Francia-3,0%+0,4%
- Italia-4,4%-0,4%
- Spagna-3,0%-0,7%
- Olanda-4,8%-0,7%
- Belgio-3,8%+0,3%
- Grecia-0,2%-0,6%
- Austria-3,0%+0,2%
- Portogallo-4,1%-0,5%
- Finlandia-5,2%-1,2%
- Irlanda-8,0%-3,0%
- Slovenia-2,7%+1,4
- Lussemburgo-4,8%-0,2%
Giappone-6,2%+0,5%
Regno Unito-4,1%-0,4%
Canada-2,5%+1,2%
Mondo-1,3%+1,9%
Fonte: Fmi, World Economic Outlook, aprile 2009
22 aprile 2009
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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