È un virus nuovo, assomiglia a quello della 'spagnola, terribile epidemia del 1918, ma è sensibile a farmaci antivirali già in uso. A fare l'identikit del virus della febbre suina che sta creando preoccupazioni, dopo aver fatto molte vittime in Messico e infettato 7 persone in Usa, è Giorgio Palù - presidente della società italiana di virologia e presidente vicario dell'European Society for Virology (Esv), battezzata oggi a Roma - che invita a non creare panico . «Siamo in una fase prepandemica e abbiamo le possibilità di controllare bene l'infezione», «Sembra si tratti - spiega- del ceppo H1N1, dello stesso sottotipo che ha prodotto la Spagnola, anche se non è lo stesso virus. Lo hanno giá sequenziato: è un virus riassortante, che ha alcune sequenze genomiche aviarie, alcune del suino e alcune dell'uomo». Lo scienziato rassicura «siamo in una fase prepandemica, che si classifica come fase 3. Non siamo ancora nella fase pericolosa di una pandemia, che è la 4. Il focolaio può estinguersi con le misure di contenimento che si stanno giá utilizzando» «La buona notizia - conclude l'esperto - che sembra sia sensibile ai farmaci antivirali, all'oseltamivir (Tamiflu). Qualora sorgesse il rischio di diffusione abbiamo farmaci utili a combatterlo efficacemente».