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G-20: al bando i paradisi fiscali.
La Svizzera nella lista grigia

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2 aprile 2009
Barack Obama e Gordon Brown (Epa)

Al G-20 «sono state decise risorse aggiuntive per mille miliardi di dollari per l'Fmi e le altre istituzioni finanziarie internazionali» per rilanciare l'economia mondiale». Parola del premier britannico Gordon Brown che a Londra, da perfetto padrone di casa, ha tenuto la conferenza stampa conclusiva del vertice dei 20 grandi del mondo. «I problemi che la gente pensava ci dividessero, non ci hanno diviso affatto»: ha detto il premier britannico, sottolineando che all'aumento dei fondi per l'Fmi hanno contribuito con 40 miliardi di dollari la Cina, 100 miliardi dall'Ue, e 100 dal Giappone.

A dare manforte a Brown le dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, che ha definito il vertice G20 di Londra «storico» e «produttivo». Sono state prese dai leader mondiali, ha aggiunto Obama, «decisioni della portata senza precedenti per far ripartire l'economia». Il cancelliere tedesco Angela Merkel ha definito la conclusione del G-20 di Londra: «È uno storico compromesso in una crisi straordinaria».

Dopo la comprensibile soddisfazione, espressa da tutti i leader, anche qualche osservazione più misurata e realistica proprio dal presidente degli Stati Uniti: «Le misure attuate dal G20 erano necessarie, ora bisogna aspettare e vedere se sono anche sufficienti. Sono, in ogni caso - ha continuato Obama - misure più coraggiose e veloci di quelle che abbiamo mai visto in passato in occasione di altre crisi finanziarie» e «ritengo che possano riportare fiducia, salvare posti di lavoro e portare crescita. Nella vita, comunque - ha concluso il presidente degli Stati Uniti - non ci sono garanzie e in economia è lo stesso».

Brown ha poi detto che è stato raggiunto un accordo per una lista nera dei paradisi fiscali, per sottoporre a regolamentazione gli hedge fund, che hanno protestato in serata definendosi «capro espiatorio della crisi». Il primo ministro britannico ha precisato che la lista dei paradisi fiscali verrà stilata e pubblicata a breve dall'Organizzazione per la cooperazione economica e lo sviluppo (Ocse).

Non ci saranno più i bonus per i manager che fanno fallire le società, ha detto Brown. Che ha anche assicurato che i leader del G-20 sono d'accordo per fare «tutto quel che serve» per far ripartire l'economia e sconfiggere la crisi. Un passo concreto in questa direzione è lo stimolo fiscale fino a 5.000 miliardi di dollari entro la fine del 2010 a sostegno della ripresa dell'economia mondiale, mentre i Paesi poveri riceveranno 50 miliardi di aiuti. «Ripuliremo le banche per rilanciare credito per le famiglie e le imprese», ha detto Brown, sottolineando l'accordo tra i Grandi «per un approccio unico e globale sugli asset tossici». Dalla crisi economica emergono, secondo Brown, «le fondamenta di una nuova cooperazione internazionale, di un nuovo ordine mondiale».

2 aprile 2009
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